Lunedì 3 Febbraio 2025
Alessandro Malpelo
Tech

Osteoporosi, test svela il rischio fratture

La perdita di calcio nelle ossa colpisce 4 milioni di persone in Italia

L'osteoporosi rende più fragili femore e vertebre

Trieste, 15 ottobre 2019 – Complice il progressivo invecchiamento della popolazione, l’osteoporosi conclamata colpisce 75 milioni di persone nel mondo. Si calcola che almeno 200 milioni di persone nel mondo abbiano già marcati segni di perdita di calcio nelle ossa in età matura. Malattia silenziosa nell’anziano, questa condizione predispone alle fratture dell’anca, del collo del femore, e può manifestarsi in maniera traumatica anche in altri distretti articolari, come la spalla, il polso, la caviglia e il ginocchio. Si considera spesso erroneamente una patologia tipica della terza età o che riguarda quasi esclusivamente il sesso femminile. Solo in Italia l’osteoporosi affligge, secondo le stime, 4 milioni di persone, in prevalenza donne di età superiore ai 50 anni. La fragilità ossea può però insorgere, come effetto secondario o concomitante, anche nei più giovani. Per questo motivo oltre a una corretta informazione, è importante sostenere chi è più soggetto a fratture da fragilità ossea. Temi che saranno sviscerati in occasione della Giornata Mondiale dell’Osteoporosi, il prossimo 20 ottobre.

In questa cornice ha preso corpo a Trieste M2TEST, una start-up fondata con l’obiettivo di fare screening e prevenzione nel campo dell’osteoporosi. Mediante l’uso del BES TEST – acronimo di Bone Elastic Structure Test – un innovativo strumento di analisi della qualità dell’osso e del rischio di frattura, l’azienda punta a diagnosticare la patologia con un unico test, veloce e non invasivo. Mentre le principali tipologie di analisi valutano la densità minerale del tessuto osseo del paziente, BES TEST punta a valutare la qualità della struttura interna del trabecolato, l’impalcatura di sostegno, simulando l’applicazione di carichi su una biopsia virtuale ottenuta a partire da un’immagine radiografica.

Monitorare il calo della massa ossea, come è misurato dagli strumenti comunemente in uso, va bene ma non basta a spiegare tutte le fratture osteoporotiche. “Partendo da qui – ha scritto Francesca Cosmi, inventore del BES TEST - ho deciso di approfondire il problema della valutazione del rischio“. Uno dei problemi legati all’osteoporosi è la scarsa informazione: nonostante i limiti delle terapie attuali, si può fare prevenzione e diagnosi precoce, limitando le conseguenze di una condizione sfavorevole. “L’individuazione tempestiva dei fattori di rischio può iniziare già dai 30 anni“, secondo Alessandra Nicolosi, amministratore delegato di M2TEST. Ognuno di noi può fare la sua parte nella lotta all’osteoporosi, svolgendo attività fisica regolare e facendo attenzione all’alimentazione. Inoltre, esistono diverse terapie farmacologiche la cui efficacia su ciascun paziente può essere monitorata, proprio grazie al test”.

Durante il mese di ottobre numerose iniziative di sensibilizzazione affrontano il tema della prevenzione e della misurazione del rischio osteoporosi. Tra le iniziative citiamo il ‘Meet in Italy for Life Sciences’ a Trieste (dal 16 al 18 ottobre), con un workshop dal titolo ‘Bes test: la prossima generazione per la diagnosi di osteoporosi’ in collaborazione con Gianantonio Saviola, di Fondazione Salvatore Maugeri, che presenterà i risultati ottenuti sui pazienti grazie al test di cui parliamo. M2TEST sarà anche al XIX Congresso Nazionale SIOMMMS, a Bologna dal 24 al 26 ottobre, con un poster di discussione dal titolo “Associazione di metodi classici e innovativi per la valutazione del rischio di frattura da fragilità”.