Martedì 5 Novembre 2024
Giancarlo Ricci
Tech

Open Ai spiega “l’ictus” a ChatGpt tra martedì e mercoledì

Il chatbot gratuito per alcune ore aveva dato risposte senza senso, parlando in più lingue contemporaneamente e inventandosi parole

ChatGPT in tilt (instagram)

ChatGPT in tilt (instagram)

OpenAI, la società di intelligenza artificiale dietro il famoso chatbot ChatGPT, si è trovata al centro dell'attenzione questa settimana dopo che il suo servizio gratuito ha iniziato a dare risposte prive di senso e bizzarre. Martedì sera, gli utenti hanno notato un comportamento insolito del chatbot, con risposte confuse, l'uso simultaneo di più lingue e parole inventate. Un fenomeno che ha destato preoccupazione tra gli utenti abituali del servizio che nella varie chat online dedicate all’intelligenza artificiale hanno parlato di “un ictus di ChatGPT”.

Secondo quanto riportato da OpenAI, il problema è stato causato da una modifica "leggera" apportata al modello per migliorare l'esperienza dell'utente. Tuttavia, questa modifica ha involontariamente introdotto un bug nel sistema, un difetto di programmazione che ha compromesso il normale funzionamento di ChatGPT.

"Abbiamo scoperto che c'era un bug nella fase in cui il modello sceglie i numeri per generare parole", hanno spiegato i rappresentanti di OpenAI. "Questi numeri, che costituiscono il 'linguaggio' del modello, sono stati scelti in modo leggermente errato, producendo sequenze di parole prive di senso."

Il fenomeno ha colpito sia la versione gratuita del servizio, basata sul modello GPT-3.5, che quella a pagamento, basata sul più avanzato GPT-4. Entrambi i modelli, noti per la loro capacità di generare risposte linguisticamente complesse, sono stati impiegati in molteplici contesti, dalla creazione di testi alla conversazione con gli utenti online.

Il problema ha sollevato domande sulla robustezza e sulla sicurezza dei modelli di intelligenza artificiale, soprattutto considerando l'ampio utilizzo di ChatGPT. Secondo le stime fornite da OpenAI, il servizio conta ben 180 milioni di utenti al mese, evidenziando l'importanza di affrontare rapidamente e risolutamente tali questioni tecniche.

Fortunatamente, il bug è stato risolto mercoledì pomeriggio e ChatGPT è tornato alla normalità. Tuttavia, l'incidente solleva interrogativi più ampi sull'affidabilità dei sistemi di intelligenza artificiale e sulla necessità di un costante monitoraggio e aggiornamento per garantire il corretto funzionamento di tali servizi.

Per gli utenti abituali di ChatGPT, questo episodio può rappresentare una chiamata all'azione per valutare attentamente la dipendenza da servizi basati sull'IA e riconsiderare le proprie strategie di mitigazione dei rischi nel caso di malfunzionamenti imprevisti.

Mentre OpenAI ha garantito che il problema è stato risolto e che sono stati implementati controlli aggiuntivi per prevenire futuri incidenti simili, resta comunque importante rimanere vigili di fronte alla crescente complessità e onnipresenza delle tecnologie basate sull'intelligenza artificiale.

In un mondo sempre più connesso e dipendente dalla tecnologia, la sicurezza e l'affidabilità dei sistemi AI rappresentano una priorità fondamentale per garantire esperienze digitali fluide e sicure per tutti gli utenti.