Mercoledì 13 Novembre 2024

Neuralink ha impiantato il suo chip nel cervello di un altro paziente. Musk: “Sta funzionando”

‘Link’ permette di controllare i dispositivi digitali con il solo pensiero. È pensato per fornire autonomia a persone paralizzate. Il primo paziente: “Mi ha riconnesso con il mondo”, ma ci sono stati dei problemi

'Link', il chip cerebrale di Neuralink, è progettato per controllare i dispositivi cerebrali con il solo pensiero (Ansa)

'Link', il chip cerebrale di Neuralink, è progettato per controllare i dispositivi cerebrali con il solo pensiero (Ansa)

Roma, 6 agosto 2024 – Neuralink, start up tech di proprietà di Elon Musk, ha impiantato con successo il suo chip cerebrale ‘Link’ in un secondo paziente tetraplegico, che ora avrà la possibilità di controllare dispositivi digitali con il solo pensiero.

L’obiettivo di questo secondo test clinico, parte dello studio sperimentale ‘Prime’, è quello di migliorare la procedura chirurgica e modificare il posizionamento del dispositivo" per evitare i problemi che si sono verificati durante il primo test.

Lo scopo di ‘Link’ è quello di sviluppare un canale di comunicazione diretto tra cervello e computer e di cercare di restituire autonomia a persone tetraplegiche. La sua tecnologia  vuole “creare un'interfaccia cerebrale generalizzata per restituire l'autonomia alle persone con esigenze mediche insoddisfatte oggi e sbloccare il potenziale umano domani”, si legge sul sito dell’azienda.

Il dispositivo – in fase di sperimentazione – ha la dimensione di cinque monete impilate e viene inserito nel cervello attraverso un intervento chirurgico invasivo. Il primo paziente a cui è stato impiantato un chip, Nolan Arbaugh, riesce ora a muovere il cursore di un laptop, navigare su internet, postare sui social media e giocare ai videogiochi. 

Elon Musk ha commentato le notizia dell’impianto del secondo chipin una puntata del podcast di Lex Friedman, uscita questo venerdì su YouTube. Sono pochi i dettagli riguardo l’identità del secondo paziente: sappiamo solo che ha una lesione spinale simile a quella del primo che deriva da un incidente subacqueo. Secondo il fondatore di Neuralink, 400 dei 1024 elettrodi del chip stanno funzionando

“Non voglio portare sfortuna, ma sembra che il secondo impianto stia funzionando estremamente bene”, ha detto Musk. Neuralink prevede di fornire i propri chip cerebrali ad altri otto pazienti entro la fine dell’anno, come parte della sperimentazione clinica.

Anche Arbaugh è stato intervistato all’interno del podcast. Prima dell’operazione, l’uomo utilizzava un tablet attraverso una bacchetta che teneva in bocca. Ora racconta che con il nuovo impianto gli basta pensare a quello che vuole che accada sullo schermo per vederlo succedere. Ha anche aggiunto che il dispositivo di Neuralilnk gli ha fornito una certa indipendenza rispetto ai suoi caregiver.

“Link ha aiutato a riconnettermi con il mondo, con i miei amici e con la mia famiglia. Mi ha dato la capacità di fare di nuovo alcune cose da solo, senza il bisogno dell’aiuto della mia famiglia tutti i giorni e tutte le notti”, si legge in una dichiarazione rilasciata da Arbaugh sul sito della start-up.

Arbaugh ha inizialmente avuto problemi dopo l'intervento quando i minuscoli fili dell'impianto si sono ritratti, causando una forte riduzione degli elettrodi in grado di misurare i segnali cerebrali. Reuters riferisce che Neuralink era a conoscenza di questo problema fin dalla sperimentazione sugli animali.