Lunedì 17 Marzo 2025
Giancarlo Ricci
Giancarlo Ricci
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Nasa: torneranno martedì sulla Terra gli astronauti bloccati sulla Iss

Butch Wilmore e Suni Williams tornano dopo 9 mesi chiusi dentro al Stazione Spaziale Internazionale: ecco cosa è successo e perché il loro viaggio è stato così lungo

Nasa: torneranno martedì sulla Terra gli astronauti bloccati sulla Iss

Dopo oltre nove mesi di permanenza forzata nello spazio, gli astronauti americani Butch Wilmore e Suni Williams sono finalmente pronti a fare ritorno sulla Terra. La NASA ha confermato che il loro rientro è programmato per martedì 18 marzo 2025, un evento che segna la conclusione di un’odissea spaziale iniziata lo scorso giugno e protrattasi ben oltre le aspettative iniziali. I due astronauti, partiti per una missione che avrebbe dovuto durare solo pochi giorni, torneranno a casa a bordo di una capsula SpaceX Crew Dragon, accompagnati da un altro astronauta statunitense e da un cosmonauta russo. L’ammaraggio è previsto al largo della costa della Florida alle 17:57 ora locale (21:57 GMT), un orario anticipato rispetto alla finestra iniziale di mercoledì.

Un viaggio iniziato con imprevisti

La vicenda di Wilmore e Williams ha avuto inizio a giugno 2024, quando i due sono stati lanciati verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) a bordo della navicella Boeing Starliner, al suo primo volo con equipaggio. Quella che doveva essere una missione di breve durata si è trasformata in un soggiorno prolungato a causa di gravi problemi tecnici riscontrati dalla Starliner. Durante il viaggio verso l’ISS, la navicella ha manifestato anomalie al sistema di propulsione che ne hanno compromesso la capacità di garantire un rientro sicuro. Dopo attente valutazioni, la NASA ha deciso che il veicolo non era idoneo a riportare gli astronauti sulla Terra, lasciando Wilmore e Williams bloccati sulla stazione orbitante.

La situazione ha richiesto un intervento rapido e coordinato. La soluzione è arrivata grazie alla collaborazione tra NASA e SpaceX: una capsula Crew Dragon, già utilizzata con successo in numerose missioni, è stata inviata all’ISS domenica mattina per recuperare l’equipaggio. Questo veicolo, che si è agganciato con successo alla stazione, rappresenta oggi la chiave per il loro ritorno a casa.

Gli astronauti Wilmore e Williams rientreranno dalla ISS, la Stazione spaziale Internazionale, martedì 18 marzo dopo essere rimasti bloccati a bordo per nove mesi
Gli astronauti Wilmore e Williams rientreranno dalla ISS, la Stazione spaziale Internazionale, martedì 18 marzo dopo essere rimasti bloccati a bordo per nove mesi

Una permanenza eccezionale

La permanenza di Wilmore e Williams sull’ISS è durata circa nove mesi, un periodo che supera di gran lunga la rotazione standard degli astronauti sulla stazione, generalmente fissata a sei mesi. Sebbene il loro soggiorno prolungato sia stato dettato da circostanze impreviste, non si avvicina ai record storici di endurance nello spazio. Per fare un confronto, l’astronauta statunitense Frank Rubio ha trascorso 371 giorni consecutivi a bordo dell’ISS nel 2023, stabilendo il primato nazionale americano. Ancora più impressionante è il record mondiale detenuto dal cosmonauta russo Valeri Polyakov, che tra il 1994 e il 1995 ha vissuto per 437 giorni sulla stazione spaziale Mir.

Nonostante non abbiano infranto record, Wilmore e Williams hanno dovuto affrontare sfide significative. La vita a bordo dell’ISS richiede un adattamento costante: dalla gestione delle risorse limitate agli esperimenti scientifici, fino al mantenimento della forma fisica in assenza di gravità. La loro resilienza è stata messa alla prova, ma la NASA ha sottolineato che entrambi gli astronauti sono in buone condizioni e pronti a tornare sulla Terra.

Il ruolo della collaborazione internazionale

Il rientro di martedì non sarà solo un successo per la NASA e SpaceX, ma anche un esempio della cooperazione spaziale tra Stati Uniti e Russia, che continua nonostante le tensioni geopolitiche terrestri. A bordo della Crew Dragon, insieme a Wilmore, Williams e un altro astronauta americano, viaggerà un cosmonauta russo, evidenziando l’importanza della partnership nella gestione della Stazione Spaziale Internazionale. L’ISS, operativa dal 1998, rimane un simbolo di ciò che l’umanità può realizzare unendo le forze, con equipaggi internazionali che collaborano per il progresso scientifico e tecnologico.

Dettagli del rientro

Il viaggio di ritorno inizierà con il distacco della Crew Dragon dalla ISS nelle ore precedenti l’ammaraggio. Dopo aver lasciato l’orbita terrestre, la capsula attraverserà l’atmosfera a velocità elevatissime, protetta dal suo scudo termico, per poi rallentare grazie a un sistema di paracadute che garantirà un atterraggio morbido nell’oceano Atlantico, al largo della Florida. Squadre di recupero della NASA e di SpaceX saranno pronte a intervenire per assistere gli astronauti non appena la capsula toccherà l’acqua.

L’anticipazione dell’ammaraggio da mercoledì a martedì è stata decisa per sfruttare condizioni meteorologiche ottimali e garantire la sicurezza dell’operazione. Una volta a terra, Wilmore e Williams saranno sottoposti a controlli medici per valutare gli effetti della loro lunga permanenza in microgravità, un passaggio fondamentale prima di poter riabbracciare le loro famiglie.

Le implicazioni per il futuro

La vicenda della Starliner e il prolungato soggiorno degli astronauti sollevano interrogativi sul futuro dell’esplorazione spaziale. Il programma Commercial Crew della NASA, che si affida a compagnie private come Boeing e SpaceX per il trasporto degli astronauti, ha dimostrato sia i suoi punti di forza che le sue vulnerabilità. Mentre SpaceX ha consolidato la sua affidabilità con la Crew Dragon, Boeing dovrà affrontare un’analisi approfondita per capire cosa è andato storto con la Starliner e come evitare problemi simili in futuro. Questo incidente potrebbe influenzare la competizione tra i due giganti dell’industria aerospaziale e il calendario delle prossime missioni con equipaggio.

Per Wilmore e Williams, il rientro di martedì rappresenta la fine di un capitolo straordinario. Dopo mesi di attesa, potranno finalmente tornare alla vita terrestre, portando con sé un’esperienza unica e una storia che ispirerà le future generazioni di esploratori dello spazio. La loro avventura è un promemoria della complessità e dell’imprevedibilità delle missioni spaziali, ma anche della capacità umana di superare gli ostacoli, anche a 400 chilometri dalla superficie terrestre.