Roma, 25 gennaio 2025 – Immaginate non solo di trovare un meteorite nel vostro giardino, ma anche di rischiare di beccarvelo in testa. Assurdo ma vero, è proprio quello che è successo a una coppia canadese residente sull’Isola del Principe Edoardo, lo scorso 25 luglio. A raccontare la storia sono la University of Alberta e la Cnn.
Joe Velaidum e la compagna Laura Kelly stanno per uscire per portare a passeggio il cane. A un certo punto, l’uomo nota un tubo dell’acqua sciolto, e si dirige verso il muretto accanto per annodarlo e metterlo in ordine. Pochi secondi dopo, qualcosa si abbatte proprio su quel punto. Cosa è stato? Fortunatamente la coppia possiede uno di quei citofoni dotati di telecamera: il dispositivo punta proprio il muretto del misterioso evento. E’ chiaro: è stato un meteorite. Il filmato è di per sé storico: è l’unico che non solo ha immortalato le immagini del fenomeno, ma anche il suono prodotto dall’impatto a terra.
"Non mi fermo mai in quel punto, mai – racconta ancora incredulo Velaidum alla Cnn – Se fossi stato lì appena due minuti di più sarei stato certamente colpito, e probabilmente anche ucciso, da quel meteorite”. Inizialmente la coppia ha semplicemente spazzato via i detriti; è stato il padre di Kelly, che vive nelle vicinanze, ad esortare la coppia a raccogliere qualche campione. E dunque, armati di aspirapolvere e magnete – in grado di attrarre i metalli sempre presenti in un meteorite – hanno messo da parte 93 grammi di materiale da far esaminare.
Le foto dei resti sono state inviate alla University of Alberta, ma il professor Chris Herd era inizialmente scettico. “La parte razionale della mia mente ha detto ‘No, deve essere qualcosa di più terreno di un meteorite’”, racconta il ricercatore. Era certo che si trattasse di un qualcosa precipitato da un aereo in volo o di un pezzo di tetto che si è sbriciolato. Pochi mesi dopo, l’incontrovertibile verità: un'analisi in laboratorio ha dimostrato senza dubbi che i detriti appartengono a un meteorite. Sebbene si tratti di una condrite ordinaria – le più comuni ad abbattersi sulla Terra – rappresenta comunque un ritrovamento affascinante: “Questo pezzo arrivato sul pianeta lo scorso 25 luglio alle 17:02, ma probabilmente è stato nello spazio per milioni o decine di milioni di anni”, spiega Herd.