I robot del futuro potrebbero camminare, parlare e pensare in modo autonomo, ma anche essere capaci di provare esperienze sensoriali estremamente umane, come ad esempio percepire dolore. A tale scopo, un team dell'Università di Hannover sta sviluppando una sorta di sistema nervoso artificiale che permetta a un automa di identificare gli stimoli pericolosi (meccanici, fisici o termici), per evitare così danni a se stesso e alle persone che si trovano nelle sue vicinanze.
IMPARARE A SOFFRIRE
Johannes Kuehn e il suo collega Sami Haddadin sono al lavoro su una tecnologia che aiuti la macchina a riconoscere una potenziale minaccia (una fiamma o una lama appuntita), quantificare il dolore e rispondere con una proporzionata azione evasiva (in pratica, un riflesso). Per testare alcune delle loro idee hanno messo a punto un braccio robotico che rileva le variazioni di pressione e temperatura grazie a un piccolo "polpastrello". Il "tessuto robotico" del sensore è stato realizzato prendendo spunto dalla pelle umana ed è in grado di mediare la risposta in uscita sulla base del livello di dolore percepito.
UN GIORNO TUTTO QUESTO DOLORE TI SARÀ UTILE
Come si vede nel video qui sotto, se il braccio sente un dolore lieve si ritrae lentamente e poi, una volta al sicuro, torna alla sua posizione originale. All'opposto, se il dolore è forte (ad esempio a seguito di una forte pressione) l'arto entra in modalità di attesa fino a quando non interviene un essere umano.
Kuehn e Haddadin, che hanno presentato i risultati del loro studio a Stoccolma, nel corso dell'ICRA 2016 (International Conference on Robotics and Automation), ritengono che lo sviluppo di robot senzienti capaci di riconoscere e reagire al pericolo sia un passo necessario per garantire la sicurezza degli operatori umani che in futuro lavoreranno al loro fianco.