Nel 2020, Google aveva dichiarato l'intenzione di eliminare i cookie di terze parti, sostituendoli con alternative più rispettose della privacy, come parte della sua iniziativa Privacy Sandbox. Tuttavia, dopo anni di test e feedback da parte di inserzionisti e altri attori del settore, l'azienda ha deciso di adottare un approccio diverso. Invece di eliminare i cookie, Chrome introdurrà una nuova esperienza che permetterà agli utenti di fare una scelta informata riguardo al tracciamento durante la navigazione.
Le ragioni dietro la decisione
La transizione dai cookie di terze parti avrebbe richiesto un "lavoro significativo da parte di molti partecipanti", ha spiegato Google. L'impatto su editori, inserzionisti e su tutto l'ecosistema della pubblicità online è stato uno dei fattori chiave che ha portato a questa decisione. Google ha riconosciuto che forzare una soluzione unica avrebbe potuto danneggiare il mercato e ha quindi optato per un approccio più flessibile.
Cosa cambia per gli utenti
Con la nuova strategia, gli utenti di Chrome vedranno un prompt che li inviterà a fare una scelta informata riguardo all'uso dei cookie di terze parti. Questo approccio ricorda la funzione di opt-in per il tracciamento delle app introdotta da Apple nel 2021, che ha avuto un impatto significativo sul settore della pubblicità digitale. Tuttavia, Google spera che offrire agli utenti la possibilità di scegliere possa mitigare gli effetti negativi di una rimozione totale dei cookie.
Le nuove funzionalità di privacy
Oltre al prompt, Google sta introducendo nuove funzionalità di privacy come la "Protezione IP" in modalità Incognito, che propone di anonimizzare l'indirizzo IP dell'utente per proteggerlo dal tracciamento cross-site. Questa funzione utilizzerà un proxy a due hop per anonimizzare il traffico qualificato, ma non sarà attivata di default prima del 2025.
Il futuro della Privacy Sandbox
Google continuerà a sviluppare e migliorare le API della Privacy Sandbox, collaborando con regolatori e attori del settore per creare un web più privato. L'azienda ha dichiarato che la sua strategia sarà soggetta a consultazioni con autorità come la CMA (Competition and Markets Authority) del Regno Unito e altre agenzie regolatorie globali.
Conclusioni
La decisione di Google di mantenere i cookie di terze parti su Chrome rappresenta un compromesso tra la necessità di proteggere la privacy degli utenti e l'esigenza di sostenere un mercato pubblicitario competitivo. Mentre l'azienda continua a esplorare soluzioni alternative, la nuova strategia mira a offrire agli utenti maggiore controllo e trasparenza, senza sconvolgere l'ecosistema digitale esistente. Resta da vedere come questa mossa influenzerà il futuro della pubblicità online e la percezione della privacy sul web.