Lunedì 20 Gennaio 2025
REDAZIONE TECH

L'esercito Usa testa giubbotti antiproiettile fatti con seta di ragno

Il tessuto ispirato alle ragnatele potrebbe proteggere la vita dei soldati, ma ha potenzialità anche al di fuori dell'ambito militare

(Foto: evgord/iStock)

L'esercito degli Stati Uniti potrebbe presto vestire giubbotti e altri indumenti antiproiettili fabbricati con la seta di ragno. Lo scenario è reso possibile dalla collaborazione con l'azienda biotech Kraig Biocraft Laboratories, che ha appena consegnato allo U.S. Army il prototipo di questo nuovo tessuto, chiamato Dragon Silk, per testarne l'efficacia protettiva. MEGLIO DELL'ACCIAIO Il materiale di Kraig Biocraft Laboratories sfrutta le rinomate proprietà della seta di ragno, che combina una resistenza pari quella dell'acciaio con una leggerezza e una flessibilità impossibile da raggiungere con polimeri sintetici dotati della stessa forza. Le fibre hanno poi il vantaggio di essere biocompatibili, permettendo quindi, in linea teorica, di confezionare abiti comodi che possono stare a diretto contatto con la pelle senza irritare. INGEGNERIA GENETICA Dragon Silk nasce al termine di anni di ricerca e investimenti, nei quali uno dei principali sforzi ha riguardato l'isolamento e la riproduzione in laboratorio delle proteine che tengono in piedi le ragnatele. La seta è inoltre difficile da raccogliere in grandi quantità dai ragni, una circostanza che ha spinto gli scienziati ad affidarsi alle tecniche di ricombinazione del DNA per creare dei bachi da seta geneticamente modificati capaci di produrre il nuovo tessuto. GIUBBOTTI ANTIPROIETTILI, MA NON SOLO L'Esercito degli Stati Uniti d'America metterà alla prova Dragon Silk per scopi strettamente militari, verificando prima di tutto la capacità della tecnologia di fermare la corsa dei proiettili. Tuttavia, i suoi creatori sottolineano che le fibre potrebbero trovare impiego anche altrove, dai tessuti comuni ai materiali di costruzione, senza tralasciare l'ambito medico. La biocompatibilità del materiale suggerisce infatti un suo possibile utilizzo nella riparazione dei nervi danneggiati oppure l'abbinamento con antibiotici per creare speciali bende con cui suturare le ferite.

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