Mercoledì 8 Gennaio 2025
REDAZIONE TECH

La svolta di Meta, Zuckerberg: “Lavorerò con Trump contro la censura”

Il Ceo del gigante social contro Ue e Biden. Stop al fact-checking su Facebook e Instagram negli Usa. “Troppo parziale politicamente”. Il presidente compiaciuto: “Ne ha fatta di strada”. I media Usa: “Riposizionamento ideologico con il tycoon alla Casa Bianca”

Washington, 7 gennaio 2025 – Meta cestina il suo programma di fact-checking, finora condotto da esperti indipendenti incaricati di vagliare la veridicità dei contenuti diffusi attraverso le piattaforme social Facebook e Instagram e Threads. Lo ha annunciato il Ceo Mark Zuckerberg in un post: "Ci libereremo dei fact-checker e li sostituiremo con note della comunità simili a X (ex Twitter), a partire dagli Stati Uniti”, ha scritto il fondatore dell’azienda. Lo stop al fact-checking ‘di professione’, affidato d’ora in poi all’iniziativa dei singoli utenti, fa parte di una riorganizzazione generale che interesserà tutta la moderazione dei contenuti, ha spiegato il magnate.

META
Marck Zuckerberg, Ceo di Meta (Imagoeconomica)

Zuckerberg. “Lavoreremo con Trump contro la censura”

Come evidenziano i media statunitensi la mossa di Zuckerberg è legata all’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca. "I fact checker sono stati troppo parziali politicamente e hanno distrutto più fiducia di quanta ne abbiano creata”, sostiene Zuckerberg in un video, motivando la sua decisione. Un concetto finora avanzato proprio da Trump che da tempo, con altri esponenti repubblicani, critica Meta accusandola di censurare le voci di destra. Il controllo dei contenuti introdotto “per essere più inclusivi, è stato sempre più utilizzato per soffocare le opinioni ed escludere le persone con idee diverse”, aggiunge Zuckerberg. Che si spinge oltre. “Lavoreremo col presidente Trump per respingere i governi di tutto il mondo che se la prendono con le società americane e premono per una censura maggiore”.  Oltre all’Europa, tacciata di introdurre “un sempre crescente numero di leggi che istituzionalizzano la censura e rendono più difficile innovare”, Zuckerberg accusa anche l'amministrazione Biden di pressioni censorie. 

Trump: “Zuckerberg ha fatto strada”

Il commento di Donald Trump non si è fatto attendere: “Penso che Meta abbia fatto molta strada, l'uomo (Zuckerberg, ndr) è impressionante”, ha detto oggi in conferenza stampa a Mar-a-Lago mentre Elon Musk, patron di X e consigliere del tycoon, benedice con un “cool” (“figo”) le notizie che arrivano dalla San Francisco Bay. 

La svolta ideologica di Meta

La svolta del Ceo “arriva nel contesto di un evidente spostamento ideologico più ampio verso destra all’interno dei vertici di Meta –  spiega la Cnn – , e mentre Zuckerberg cerca di migliorare il suo rapporto con Trump prima che il presidente eletto entri in carica alla fine di questo mese”. "Il ribaltamento di una politica vecchia di anni è un chiaro segnale di come l’azienda si stia riposizionando per l’era Trump”, nota il New York Times. 

Solo ieri Meta ha annunciato che Dana White, alleata di Trump e CEO dell'UFC, sarebbe entrata a far parte del consiglio di amministrazione. Meta ha anche affermato che donerà 1 milione di dollari al fondo inaugurale di Trump e che Zuckerberg vuole assumere un “ruolo attivo” nelle discussioni sulla politica tecnologica. 

Come funziona il fact-checking sui social Meta

Meta aveva introdotto lo strumento del fact checking nel 2016 come “lotta alla disinformazione”. “Ci affidiamo a fact-checker indipendenti che controllano e valutano l'accuratezza delle storie tramite le fonti originali – viene spiegato nella pagina ad hoc creata su Facebook per illustrare –  questo significa intervistare le fonti primarie, consultare i dati pubblici e condurre analisi di contenuti multimediali, inclusi foto e video”. Cosa fa (o faceva) Meta con i contenuti giudicati falsi? Non li cancellava ma ne riduceva la distribuzione, penalizzandoli nei ‘feed’ e segnalandoli agli utenti.