Roma, 8 aprile 2024 – E’ un evento così tanto atteso da smuovere milioni di persone, in viaggio per inseguire l’eclissi totale di sole. Oggi, lunedì 8 aprile, come un vero e proprio re si mostrerà con una ‘corona’ d’eccezione per rendere unica l’attesissima eclissi visibile nell’America del Nord: la sua atmosfera più esterna, la corona solare appunto, “potrà essere 5-6 volte più grande del diametro della stessa stella, a causa della concomitanza col periodo di massima attività solare”, spiega il neo presidente dell’Istituto nazionale di Astrofisica, Roberto Ragazzoni. Tutto questo tempo permettendo: esiste infatti un fattore "incognita meteo", spiega Cristian Ferradas, ricercatore presso il Laboratorio di fisica geospaziale del Goddard Space Flight Center della NASA: "Se il cielo non è sereno, potremmo vedere cambiamenti nella temperatura e nel comportamento degli animali mentre dura il fenomeno, ma non vedremo l'effetto visivo dell'eclissi al 100%". Ma gli appassionati non sembrano spaventati. Del resto, osservare l'eclissi dal vivo (raggiungendo, quindi, gli States) o attraverso le numerose dirette disponibili online sarà un'occasione da non perdere, anche perché in Italia dovremo attendere altri tre anni per ammirare uno spettacolo simile.
Dove si vedrà
Il sito della NASA annuncia che l`evento astronomico comincerà, condizioni meteorologiche permettendo, dal sud dell’Oceano Pacifico, passando sul Messico, ed entrando poi negli Stati Uniti in Texas. L'eclissi procederà poi attraverso Oklahoma, Arkansas, Missouri, Illinois, Kentucky, indiana, Ohio, Pennsylvania, New York, fino al Maine.
Orari e durata dell’eclissi
L'inizio dello spettacolo celeste è previsto per le ore 17.42 italiane e si estenderà fino alle 22.52. La fase di totalità, il momento in cui la Luna oscura completamente il Sole, avrà una durata massima di circa quattro minuti e mezzo, offrendo uno spettacolo mozzafiato e unico.
Previsioni meteo
Secondo il servizio meteo Usa, "condizioni di osservazione ottimali sono improbabili a causa della nuvolosità prevista. Questa mattina ci saranno nuvole alte e sottili" e inoltre è previsto che queste aumentino proprio all'ora dell'eclissi.
Come seguirla dall’Italia
Sebbene l'eclissi non sarà visibile dall'Italia, sarà possibile seguire l'evento in diretta streaming attraverso varie piattaforme, inclusi i canali ufficiali della NASA e sul nostro sito. Questo permetterà a tutti di partecipare virtualmente e prepararci al prossimo evento. Quando? Il 2 agosto 2027, quando finalmente l’eclissi totale di sole sarà visibile anche in Italia, precisamente sopra Lampedusa.
Eclissi da ricerca scientifica
Secondo Ryan French, fisico solare del National Solar Observatory a Boulder in Colorado, prevedere la forma della corona solare non è solo un passatempo per ingannare l'attesa dell'eclissi, ma una vera e propria attività di ricerca scientifica. Un team di esperti della Nasa che si occupa di scienza predittiva ha infatti sviluppato un modello computazionale che produce previsioni aggiornate quasi in tempo reale, grazie ai dati relativi al campo magnetico della superficie solare (fotosfera) raccolti dal telescopio spaziale Solar Dynamics Observatory. Il modello, elaborato dal supercomputer Pleiades della Nasa, sarà messo a confronto con le immagini dell'eclissi che verranno scattate durante l’evento di oggi per verificare quanto sappiamo realmente delle dinamiche che muovono il gas elettricamente carico (il cosiddetto plasma) della corona. Conoscere questa parte dell'atmosfera solare è cruciale, perché dà origine al vento e alle tempeste solari che possono influire sulla Terra, determinando fenomeni spettacolari come le aurore boreali ma anche interferenze con il normale funzionamento di satelliti, Gps, comunicazioni radio e reti elettriche. L'eclissi di oggi sarà un importante banco di prova per le attuali teorie, così come è già accaduto per altre eclissi del passato che hanno segnato la storia della scienza.
Le eclissi nella storia
Una delle più memorabili è stata quella del 29 maggio 1919, che permise di testare la teoria generale della relatività elaborata da Albert Einstein solo pochi anni prima. “Misurando la posizione delle stelle intorno al disco lunare fu possibile dimostrare che l'immensa gravità del Sole piega e distorce la luce in arrivo da stelle più lontane come previsto dalla relatività”, ricorda Ragazzoni. “Fu la vera e propria consacrazione di una teoria che fino ad allora era rimasta confinata in un ristretto ambito scientifico e che oggi invece è alla base di tante tecnologie di uso quotidiano come i Gps”. Quindi non resta che alzare gli occhi al cielo (con le dovute precauzioni) e godersi lo spettacolo dell’universo alla scoperta (chissà) di un altro dei suoi segreti.
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