Martedì 7 Gennaio 2025
REDAZIONE TECH

Starlink, le domande e risposte di Andrea Stroppa, referente italiano di Musk: “Sicura ed economica”

Lo definisce un “vademecum nei giorni di miseria per giornalisti non faziosi”. La principale legittimazione? Le numerosa collaborazioni già in atto con il Pentagono, la Nasa, l’Epa e numerosi governi della Nato

Andrea Stroppa in compagnia di Elon Musk (Ansa)

Andrea Stroppa in compagnia di Elon Musk (Ansa)

Roma, 6 gennaio 2025 – La notizia del presunto accordo in via di discussione tra il governo italiano ed Elon Musk per assicurare al Paese sistemi di connettività avanzata sta causando grandi polemiche tra le file dell’opposizione. A tentare di placare gli animi c’è Andrea Stroppa, referente del miliardario in Italia, che ha pubblicato su X quello che definisce un “vademecum nei giorni di miseria per giornalisti non faziosi”, così da fugare i dubbi sul sistema Starlink

"È sicuro? Sì, è molto sicuro”, assicura nella prima sezione della FAQ. “Utilizza i protocolli di crittografia più avanzata, modulazioni complesse di frequenze, un sistema dinamico dei satelliti per essere resistente ad attacchi, utilizza gli inter-satellite links”. E “mentre non ci sono notizie pubbliche di sabotaggi di reti satellitari a bassa orbita, sono numerosi i sabotaggi con grandi danni ai cavi”. “L'Ucraina – l’esempio riportato da Stroppa – dall'inizio della guerra non solo continua a utilizzarlo, ma ha aumentato il range dei servizi adottati".

Il collaboratore di Musk ha poi voluto rassicurare su uno dei punti principali del dibattito, quello che si chiede se i dati possano essere venduti all’estero.No, esistono delle configurazioni che permettono di avere il pieno controllo dei dati e una completa sovranità”, è la risposta categorica. 

Oltretutto non dovrebbe destare “scandalo” il fatto che in Europa si utilizzi una tecnologia americana (“tutti i sistemi di comunicazione nei paesi europei utilizzano tecnologie statunitensi”, Microsoft e iOS ne sono un esempio). D’altronde, ricorda Stroppa, “non esiste a oggi nessun sistema europeo”. “C'è il progetto IRIS2 con un costo di oltre 10 miliardi che sarà guidato da aziende francesi e tedesche con una compagine minoritaria italiana”, ma “sarà operativo nel 2030, se tutto andrà bene, con solo 270 satelliti che non saranno sufficienti per coprire il fabbisogno di un singolo stato di medie dimensioni”. Starlink, invece, “ha capacità di lancio di satelliti e ne ha oltre 7000 attivi e sta per lanciare la nuova generazione di satelliti ancora più potenti". Per Stroppa comporterebbe “risparmi economici oltre che di tempo”.

E per quanto riguarda il rischio di perdere il controllo delle aziende? Quelle che si occupano di “telecomunicazioni in Italia – puntualizza – non sono più da anni a completo controllo pubblico”. Il collaboratore italiano di Musk risponde infine a coloro che reputano il miliardario e i suoi “dei pazzi”. Lo fa prima ricordando che collaborano già “con il Pentagono, numerosi governi Nato", con le “Nasa e Esa” in “110 paesi nel mondo”. Poi, anche con ironia: “Però Musk mi sta antipatico” la domanda, “Gne gne gne”, la risposta di Stroppa.