Sabato 21 Dicembre 2024
REDAZIONE TECH

Cosa sono i buchi su Marte: la scoperta apre la strada alle basi terrestri

Delle cavità, grandi circa 100 metri, si cerca di ipotizzare natura e origine. A fotografarle una sonda della Nasa. Potrebbero rivelarsi fondamentali per un’evantuale futura colonizzazione del pianeta rosso

Una immagine della Nasa della sonda Mars Reconnaissance Orbiter

Roma, 31 maggio 2024 – La sonda Mars Reconnaissance Orbiter della Nasa ha fotografato dei buchi sulla superficie di Marte, nella regione vulcanica di Arsia Mons, vicino all'equatore marziano. I buchi sono una serie di cavità circolari, profonde circa 100 metri, che potrebbero essersi formate in tempi recenti a causa di attività vulcaniche o tettoniche e che potrebbero ospitare le future basi per la colonizzazione del pianeta.

Al momento la Nasa non conosce con precisione la natura e l’origine di questi misteriosi buchi. Secondo le prime ipotesi queste cavità del terreno potrebbero essere state formate da dei crolli dei soffitti delle gallerie, provocate da dei terremoti, oppure da dei tubi di lava. Per riuscire a risolvere questo nuovo mistero del pianeta rosso ed a comprendere la natura e le dimensioni di tali cavità, però, non bastano le immagini satellitari scattate di recente. Sulla Terra gran parte dei buchi analoghi sono dovuti non alla presenza di gallerie nel sottosuolo, ma piuttosto al collasso del terreno sopra ad aree di vuoto.

A crearle sono delle frane improvvise del terreno che possono creare crateri grandi anche centinaia di metri e che però nono associati a sistemi di grotte e gallerie. Sarà necessario organizzare delle esplorazioni e delle indagini con i radar satellitari e soprattutto con i rover, i veicoli autonomi da esplorazione marziana, usati dalla Nasa per esplorare i crateri di Marte. Solo un rover potrebbe entrare all’interno dei buchi, studiarne la geologia e provare a comprenderne l’origine.

L’esplorazione di queste cavità potrebbe rivelarsi molto utile e di grande importanza per una futura colonizzazione del pianeta. Se infatti esse fossero collegate a dei sistemi di grotte oppure a delle gallerie potrebbero ospitare i futuri avamposti degli umani sul pianeta rosso. Eventuali future basi su Marte, ma anche sulla Luna, dovranno cercare di essere protette da grandi sbalzi di temperatura e dalle radiazioni solari, e proprio per questo da anni si studia la possibilità di sfruttare la presenza di grotte o i cosiddetti tubi lava, lunghe gallerie prodotte da flussi di lava, per mettere al loro interno le possibili basi.