
(DIRE) Bologna, 4 gen. - Nuovo rebus urbano per Bologna: cosa fare dei grossi totem pubblicitari che affiancano le edicole presenti sul territorio? Ci sta ragionando l'amministrazione comunale, attraverso una ricognizione finalizzata a capire se questi manufatti vengono utilizzati e se interferiscono con lo spazio pubblico, tenendo anche conto della progressiva riduzione delle rivendite di giornali. La premessa risale al 2013, quando l'amministrazione comunale rilasciò alla società Centro diffusione e logistica una concessione di suolo pubblico per la collocazione di parallelepipedi di 1,30 per 1,30 metri in adiacenze delle edicole: inizialmente 101, successivamente scesi a quota 58. Nel 2023, poi, la stessa società ha presentato al Comune una manifestazione di interesse finalizzata alla sostituzione di tutti i parallelepipedi con altri più moderni, come spiega un provvedimento approvato dal settore Economia di Palazzo D'Accursio. L'amministrazione, però, ha avviato "un'attività ricognitiva volta a verificare il reale utilizzo dei suddetti manufatti da parte degli edicolanti, l'eventuale loro interferenza con altre opere pubbliche di prossima realizzazione- continua l'atto- nonché la loro compatibilità rispetto al luogo di collocazione, anche in ragione dell'elevato numero di attività che nel frattempo hanno cessato o si sono delocalizzate". Di conseguenza, la concessione con scadenza a fine 2023 era stata prorogata di un anno e, ora, il Comune ha deciso di prolungarla ulteriormente fino al prossimo 30 giugno: questo "al fine elaborare una proposta di Patto di collaborazione per l'ammodernamento dei manufatti a servizio delle edicole con i soggetti interessati". (Pam/ Dire) 10:39 04-01-2
Roma, 28 febbraio 2025 – La Fieg, Federazione italiana editori giornali, plaude alle parole dell’ad di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, sullo strapotere delle big tech della comunicazione.
“Sono anni – spiega il presidente Fieg, Andrea Riffeser Monti – che gli editori di giornali e i produttori di contenuti chiedono, fino a poco tempo fa in pochi e senza risultati soddisfacenti, regole nel mercato pubblicitario e nella tutela effettiva del diritto d’autore per consentire a tutti di competere”.
Dunque “la recente presa di posizione del primo broadcaster privato europeo sui giganti della rete il cui strapotere è intollerabile lasciano ben sperare in un coro che finalmente spinga il legislatore nazionale ed europeo a regole per garantire una concorrenza equa e per evitare il saccheggio digitale dei contenuti editoriali”.
Sul tappeto c’è ovviamente il tema di “una regolamentazione effettiva delle big tech” che, continua Riffeser, che è editore anche di questo giornale, “è ancora più urgente nel settore editoriale, dove il value gap tra il valore che la produzione dei contenti genera per i titolari dei diritti e quello che viene intercettato dalle piattaforme digitali che ne intermediano la distribuzione è ancora più significativo”.
Perciò “Le norme tese a colmare tale squilibrio – è la richiesta della Fieg –, devono essere pienamente operative e consentire agli editori di esercitare effettivamente i diritti loro spettanti mentre nuovi tempestivi interventi sono quanto mai auspicabili per definire la nuova partita dell’uso dei contenuti editoriali nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale”.