Mercoledì 2 Ottobre 2024
Giancarlo Ricci
Giancarlo Ricci
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Astronomia, scoperto un nuovo pianeta attorno alla stella più vicina al Sole

La scoperta di Proxima d, un nuovo pianeta attorno alla stella Proxima Centauri, apre nuove possibilità nella ricerca di vita extraterrestre. Questo pianeta potrebbe avere condizioni compatibili con la presenza di acqua liquida.

Grazie al Very Large Telescope dell'Osservatorio Astronomico Europeo (ESO’s VLT), gli astronomi hanno scoperto un esopianeta che orbita attorno alla stella di Barnard, la singola stella più vicina al nostro Sole.

Grazie al Very Large Telescope dell'Osservatorio Astronomico Europeo (ESO’s VLT), gli astronomi hanno scoperto un esopianeta che orbita attorno alla stella di Barnard, la singola stella più vicina al nostro Sole.

Una scoperta sensazionale ha scosso il mondo dell'astronomia: un nuovo pianeta è stato individuato in orbita attorno a Proxima Centauri, la stella più vicina al nostro Sistema Solare. Questa rivelazione apre nuovi orizzonti nella ricerca di mondi potenzialmente abitabili al di fuori del nostro sistema planetario.

Un vicino cosmico inaspettato

Proxima Centauri, una nana rossa situata a soli 4,2 anni luce dalla Terra, continua a sorprenderci. Il nuovo pianeta, denominato Proxima d, è il terzo corpo celeste scoperto attorno a questa stella. Con una massa pari a circa un quarto di quella terrestre, Proxima d si unisce ai suoi "fratelli" Proxima b e Proxima c, ampliando la famiglia di questo sistema stellare vicino.

Caratteristiche del “nuovo mondo”

Proxima d orbita attorno alla sua stella madre in soli 5,1 giorni terrestri, posizionandosi a una distanza di appena 4 milioni di chilometri da Proxima Centauri. Nonostante la vicinanza alla stella, la sua temperatura superficiale potrebbe essere compatibile con la presenza di acqua liquida, un fattore cruciale per la potenziale abitabilità.

Il ruolo chiave dello spettrografo ESPRESSO

La scoperta di Proxima d è stata resa possibile grazie all'utilizzo dello spettrografo ESPRESSO, installato sul Very Large Telescope (VLT) dell'ESO in Cile. Questo strumento all'avanguardia ha permesso di rilevare le minuscole oscillazioni gravitazionali indotte dal pianeta sulla sua stella, aprendo nuove possibilità per l'identificazione di pianeti di piccole dimensioni.

Il Very Large Telescope dell'Osservatorio Astronomico Europeo (ESO’s VLT)
Very Large Telescope dell'Osservatorio Astronomico Europeo (ESO’s VLT)

Implicazioni per la ricerca di vita extraterrestre

La vicinanza di Proxima Centauri alla Terra rende questo sistema stellare un obiettivo primario per la ricerca di vita al di fuori del nostro pianeta. La presenza di tre pianeti, di cui almeno uno potenzialmente abitabile, alimenta le speranze degli scienziati di trovare tracce di vita aliena in un futuro non troppo lontano.

Prospettive future

La scoperta di Proxima d non solo arricchisce la nostra conoscenza dei sistemi planetari vicini, ma apre anche nuove strade per l'esplorazione spaziale. Futuri telescopi e missioni spaziali potrebbero concentrarsi su questo sistema per studiare più da vicino la composizione e le caratteristiche di questi pianeti extrasolari.

La scoperta di Proxima d rappresenta dunque un passo significativo nella nostra comprensione dell'universo e nella ricerca di mondi simili alla Terra. Mentre gli astronomi continuano a scrutare il cielo in cerca di nuovi pianeti, la speranza di trovare vita al di fuori del nostro Sistema Solare cresce, alimentando la nostra innata curiosità per l'ignoto e spingendoci sempre più lontano nell'esplorazione cosmica.