L’utilizzo dei social network è diventato parte integrante della quotidianità, con sempre più persone che dedicano tempo e attenzione a ciò che avviene nel mondo digital, contribuendo spesso anche alla creazione di contenuti. Fondamentale è avere a disposizione tutti gli strumenti necessari alla realizzazione di un buon contenuto, che può essere composto da immagini, testi, video e soprattutto musica. L’utilizzo di quest’ultima, infatti, è molto funzionale al buon esito di un contenuto sui social, motivo per cui quando a marzo 2023 Meta, cioè la società proprietaria di Facebook, Instagram e Whatsapp non aveva rinnovato l’accordo con Siae, Società italiana degli autori ed editori, per l’utilizzo sulle piattaforme della musica degli artisti Siae - la maggioranza in Italia - molti creator si erano trovati di fronte ad una situazione molto difficile da gestire. Solo a maggio 2023 le due società avevano raggiunto un accordo che rinnovava le licenze di concessione dei diritti musicali in via transitoria. Inizialmente, infatti, tale intesa era da considerarsi valida fino al 6 ottobre 2023, ma poi è stata prolungata fino al 31 gennaio 2024. Così come riferito dal Sole 24 Ore, l’accordo è stata ulteriormente prolungato per altri quattro mesi alla scadenza, anche per permettere agli artisti in gara a Sanremo, manifestazione molto importante per il mercato musicale italiano, di promuovere la loro musica attraverso i social network. La nuova data di fine dell’accordo, dunque, è al 31 maggio 2024.
L’accordo Meta-Siae
Le incertezze sul futuro della musica sui social network derivano dal fatto che l’intesa che era stata raggiunta nel 2023 dalle due società aveva, ed ha, natura transitoria. Nel momento delle sottoscrizione dell’accordo, infatti, un portavoce di Meta aveva riferito all’Ansa che gli utenti avrebbero potuto continuare ad utilizzare la musica sui social proprietari del colosso di Menlo Park mentre i due soggetti interessati avrebbero “portato avanti le negoziazioni per un accordo a lungo termine". E ancora, la Società italiana degli autori ed editori, dopo la proroga dell’accordo con Meta dello scorso 6 ottobre aveva detto: "La proroga dell'accordo raggiunto grazie all'intervento dell'autorità Antitrust è temporaneo ed esclusivamente volto a tutelare l'industria creativa nazionale e, segnatamente, gli autori. Meta - aveva aggiunto Siae - continua a rifiutarsi di fornire ogni informazione utile per assicurare la corretta remunerazione del diritto d'autore ai sensi del provvedimento dell'autorità e della normativa Ue". Il problema è proprio in quest’ultimo passaggio, ovvero nel fatto che per Siae la società Meta non riesce a garantire un giusto pagamento del diritto d’autore a chi ha realizzato le canzoni che vengono utilizzate dagli utenti sui social di proprietà del colosso digitale.
Il botta e risposta tra Meta e Siae
Nel corso della primavera del 2023, Siae aveva rifiutato l’offerta di risoluzione della controversia presentata da Meta, ritenendola unilaterale e non risolutiva del problema. Per Matteo Fedeli, direttore della divisione musica di Siae, si era trattato di “una cosiddetta offerta take it or leave it”, ovvero una proposta con cui Meta ha messo sul piatto un numero e ha detto, come riferito sempre da Fedeli, “o vi prendete questo o arrivederci e grazie”. Siae aveva considerato questa offerta irricevibile, in quanto la Società italiana autori ed editori pretendeva di conoscere i reali guadagni di Meta, in modo da poter valutare se la proposta sia vantaggiosa oppure no. La società proprietaria di Facebook, Instagram e Whatsapp, aveva reagito togliendo la musica del repertorio Siae dal proprio catalogo e generando negli utenti italiani grande nervosismo. Era seguito l’accordo transitorio, prima fino al 6 ottobre 2023, poi fino al 31 gennaio 2024 ed infine fino al 31 maggio 2024. Al momento, però, non è possibile definire se e come l’intesa tra Meta e Siae possa assumere natura strutturale.