di Paolo Franci
Pasalic, Rog, Badelj, Brozovic, Perisic, Kalinic, Demiral e Calhanoglu. Teneteli a mente questi otto giocatori. E facciamo il tifo affinchè siano riusciti a dribblare il Covid-19. Perchè quello che è successo durante l’amichevole Turchia-Crozia altro non è che l’ennesima dimostrazione di quanto tragica sia la gestione dell’emergenza a Nyon, là dove i signori dell’Uefa fanno e disfano all’ombra del Grande Flagello fingendo che, davvero, si possa saltare da un Paese all’altro senza correre rischi. Lo abbiamo scritto e riscritto: a che servono le amichevoli internazionali in un momento in cui ogni giocatore, prendendo gli aerei, dormendo negli alberghi, entrando e uscendo da luoghi che certamente non sono a livello di ‘bolla’, rischiano di diventare inconsapevoli portatori del virus che ha messo in ginocchio il mondo intero?
E, ovviamente, mandando in scena partite delle quali si può fare tranquillamente a meno _ ma le centinaia di migliaia di nuovi contagi al mondo solo in Europa non dicono nulla ai signori di Nyon? _ si concede il fianco al Covid-19, fino a situazioni che, se non ci fosse la salute e la vita delle persone nel mezzo, sarebbe davvero da ridere. Dunque, succede che mercoledì scorso in Turchia va in scena l’amichevole tra i padroni di casa e la nazionale croata. In campo c’è Domagoj Vida, forte difensore centrale croato. Lo ricordate? il biondo con il codino e un fisico da film di Stallone. Finisce il primo tempo e lo staff medico va dal giocatore, lo prende da parte e gli dice: "Domagoj, sei positivo al Covid-19, molla tutto ed esci dagli spogliatoi".
A quel punto, la Nazionale croata attiva il protocollo di gestione della positività, ma per tutto il primo tempo, negli spogliatoi e non solo, Vida è venuto a contatto con compagni e avversari. Tra questi, gli otto ‘italiani’ di cui sopra. Tutti in campo tranne Calhanoglu che era in panchina. E ora? La Federazione croata ha spiegato che giocatori e staff erano risultati negativi al test di lunedì pre-amichevole con la Turchia. Poi, in vista della gara con la Svezia di Nations League, mercoledì mattina altro giro di tamponi. E qui le assurdità di questa situazione. Spiega la Federazione croata di aver "ricevuto i risultati dei test dopo la mezzanotte ora locale e questi mostrano la positività al Covid di Domagoj Vida. Lo staff medico della nazionale croata ha ricevuto le prime informazioni all’intervallo di un risultato potenzialmente positivo...". Poi, l’arrampicata politica per minimizzare: "Questa è una procedura comune e un risultato ‘sospetto’ viene testato nuovamente per confermarlo. Poiché Dalić aveva già deciso di cambiare Vida, il servizio medico della nazionale ha isolato il calciatore secondo tutte le misure epidemiologiche fino alla conferma dei risultati dei test. Vida trascorrerà i prossimi giorni in auto isolamento a Istanbul...". Cos’altro serve ai signori dell’Uefa per capire che certe partite, quando solo in Italia, ieri, ci sono stati quasi 38mila contagiati e 636 morti morti, non servono assolutamente a nulla?