Mercoledì 2 Ottobre 2024
PAOLO GRILLI
Sport

Tortu, tutta la carica di Tokyo per i 200

Pippo vince la semifinale e stasera lotta per una medaglia. Nella finale femminile c’è Kaddari, scatta anche l’ora della 4x100 con Jacobs

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La rimonta sull’inglese Mitchell-Blake è sembrata quasi la fotocopia di quella che l’anno scorso ci diede la gloria olimpica nella 4x100. Ieri erano i 200 metri, ed era “solo“ la semifinale degli Europei. Ma Filippo Tortu ha dato un boost ai nostri sogni, che ora con l’atletica non mancano mai quando ci sono di mezzo gli azzurri.

Primo posto nella sua ’semi’, in 20“29, sulla pista bagnata di Monaco, e un pieno di fiducia. Il rivale britannico, ancora una volta, si è inchinato al lanciato di Pippo, che ai Mondiali di Eugene è rimasto ecluso di pochissimo dalla finale in una gara che non è ancora del tutto sua, ma che potrebbe diventarlo molto presto. Magari stasera, ore 21.20, quando scatterà l’ultimo atto del mezzo giro di pista. Qui dove Mennea prese parte alle sue prime Olimpiadi preparando l’impresa di Mosca 1980.

"Ho sbagliato qualcosina, sono partito un po’ troppo piano – ha detto Filippo dopo la gara – . Ma ero abbastanza in controllo. Sto bene, i favoriti sono altri ma venderò cara la pelle nella gara più importante dell’anno".

Nelle altre semifinali ha brillato soprattutto un altro inglese, Hughes, giunto secondo nei 100 dietro a Jacobs. Il suo 20“19 passeggiando nel finale ha fatto paura. Ma anche un altro britannico, Dobson, col suo 20“21 di grande consistenza ha fatto la voce grossa. Fuori Desalu e Petterossi, entrambi sotto i propri standard in una serata difficile, in cui il clima può aver condizionato non poco i nostri. Che oggi saranno doppiamente protagonisti, anche come squadra.

Ammettiamolo pure, l’oro azzurro dell’atletica più sorprendente ai Giochi di Tokyo, inarrivabile nella perfezione del suo compiersi, fu quello della staffetta 4x100. E’ la gara che moltiplica la forma più pura e istintiva dell’espressione fisica, la corsa veloce, e che richiede però sincronismi quasi robotici.

Stamani il quartetto dell’Italia torna in pedana e l’emozione tornerà a impadronirsi del cuore di noi tifosi, ancora in preda alla meraviglia che ci conquistò quando in Giappone Lorenzo Patta, Marcell Jacobs, Fausto Desalu e Filippo Tortu volarono ogni oltre possibile immaginazione e fino all’oro.

Stamani vanno in scena le qualificazioni – Tortu sarà risparmiato per tutelarlo verso la finale di stasera, pronto Ali e anche Melluzzo per Desalu – e allo sparo dello starter ripartirà il sogno. Con la convinzione che un miracolo possa richiamarne un altro.

Ai recenti Mondiali di Eugene, senza Marcell e senza un briciolo di magia, è andata malissimo. C’era Ali al posto di Jacobs, ma furono i passaggi del testimone a scombinare tutto fino a un 37“84 che ci diede solo il settimo posto in semifinale e l’uscita immediata di scena.

Il campionissimo ritrovato dei 100 ha promesso battaglia. E questo cambia tutto, passandoci il testimone.

Stasera anche la finale dei 200 donne: Dalia Kaddari ha agguantato con una prova d’applausi (23“06) l’ultimo posto utile.

Paolo Grilli