Sabato 2 Novembre 2024
GABRIELE SINI
Sport

Tirreno Adriatico, van der Poel batte Fabbro sul finale. Yates resta leader

L'olandese effettua una grande rimonta negli ultimi metri e batte l'azzurro, che chiude la settima tappa terzo dietro anche a Guerreiro

Mathieu van der Poel (Ansa)

Mathieu van der Poel (Ansa)

Senigallia, 13 settembre 2020 - Van der Poel si prende la settima tappa della Tirreno-Adriatico. Rimonta dell'olandese che a 300 metri dal'arrivo stacca e beffa Fabbro.

La Tirreno Adriatico va in scena con la settima e penultima tappa. I ciclisti sono partiti da Pieve Torina in direzione di Loreto, per un totale di 181 chilometri. La prima parte del percorso è stata caratterizzata da una discesa costante, interrotta solo da un paio di strappetti. Al chilometro 90 arriva il primo ostacolo faticoso, ossia la salita di Osimo. Dopodichè giù in discesa verso il circuito di 25 chilometri e altre due salite: quella di Recanati con picchi del 12% e quella che porta al traguardo con picchi del 13%. Sono quattro gli atleti che fanno da battistrada dopo i primi chilometri: Restrepo, Garcia Cortina, Maes, Vanbilsen e Keisse. Il plotone non li lascia comunque scappare facilmente e, anzi, li riprende dopo poco. Ritmo infernale per tutti: la prima ora di corsa si chiude con 49 km/h di media per evitare una fuga. Lo strappo alla fine lo effettuano in quattordici: Dillier, De Bondt, van der Poel, Tonelli, Fabbro, Barta, Vermote, Ballerini, Guerreiro, Samitier, Campenaerts, Tusveld, Bernard e Visconti. Particolare la scelta di van der Poel, che da favorito preferisce spingere quando ancora mancano 120 chilometri al termine della tappa. Questo gruppo di testa spinge forte sull'acceleratore, toccando il gap di 4'50''. Alla prima salita di Loreto, ripetuta per tre volte nel circuito, gli attaccanti iniziano a perdere il vantaggio accumulato sul plotone. Il gruppo riduce gradualmente il distacco fino ai 2'30'' a 65 chilometri dal traguardo. Al secondo passaggio nella salita, i fuggitivi perdono altri 30'' sugli inseguitori. Battistella si lancia all'inseguimento in un'azione personale, tentando di acciuffare la testa della corsa. Nel frattempo Tusveld transita per primo al traguardo volante di Recanati, seguito da Dries De Bondt e Barta. In tre strappano a meno di 30 chilometri dalla fine: Guerreiro, van der Poel e Fabbro, ai quali si aggiungono poco dopo De Bondt e Ballerini. Fase caotica, con molti scatti e accelerazioni che modificano continuamente la testa del gruppo. Alla fine è Matteo Fabbro a lanciarsi in una fuga solitaria, quando mancano 20 chilometri al termine. Il gruppo si spacca: in testa Fabbro con 30'' di vantaggio sul quintetto guidato da van der Poel, seguito a sua volta dal drappello di Fuglsang a 1'50'' e il plotone a 2'40''. Fuglsang scivola, cade dalla bici e perde la possibilità di recuperare terreno. Il finale è semplicemente incredibile: van der Poel effettua una rimonta fantascientifica su Fabbro e lo brucia negli ultimi 300 metri. A ruota arriva anche Guerreiro, che chiude al secondo posto la tappa odierna. Rimane immutata la classifica generale, con Simon Yates che rimane maglia azzurra.