Giovedì 21 Novembre 2024
DORIANO RABOTTI
Tennis

Tennis, quanti infortuni: si gioca troppo

Il derby saltato tra Musetti e Sinner è solo l’ultimo di una serie di stop per guai fisici. Calendario intasato: non si fermano solo i giocatori esperti come Nadal, ma anche i giovani come Alcaraz e Berrettini

Carlos Alcaraz

Carlos Alcaraz

Il derby tra Jannik Sinner e Lorenzo Musetti stavolta non si è nemmeno giocato, perché l’alto-atesino ha dato forfait prima della partita. Non stava bene, ma quello di oggi a Barcellona è soltanto l’ultimo di una serie di stop forzati che negli ultimi anni hanno caratterizzato le stagioni del tennis mondiale, colpendo un po’ tutti. E’ un dato che deve fare riflettere: può essere semplice accettare che uno come Rafa Nadal, che ha attraversato tutta la carriera ai vertici mondiali chiedendo sicuramente molto al proprio fisico, a 36 anni e dopo aver visto l’amico Roger Federer ritirarsi dopo anni di stop forzati, possa anche arrendersi agli infortuni. Ma quando sono i giovani nel pieno delle proprie forze, atleti cresciuti e fisicamente formati con un lavoro specifico molto mirato, a fermarsi spesso, allora è il caso di porsi delle domande precise sul peso del calendario. A pagarlo è troppo spesso il fisico degli atleti, che non hanno un attimo di riposo: non è un discorso che riguarda soltanto il tennis, da quando lo sport è diventato uno degli spettacoli principali a livello mondiale, tutta l’organizzazione è fatta in ragione dei diritti televisivi, a scapito di quelli degli atleti, almeno in termini di riposo.

Carlos Alcaraz avrà vent’anni tra meno di un mese. Fisicamente è molto potente, ma un tennista deve compiere un lavoro tanto preciso sul piano tecnico, quanto esplosivo su quello atletico. Pur senza contatto, il tennis è una disciplina ‘violenta’ nei confronti di articolazioni, muscoli, tendini. E così lo spagnolo è reduce da un anno e mezzo in cui ha saltato nel 2022 l’Open d’Australia, Roma, tutta la stagione sull’erba prima di Wimbledon, ha avuto uno strappo agli addominali a Parigi Bercy, un altro guaio muscolare alla gamba prima dell’Australian Open 2023, bissato a Rio de Janeiro, e poi ha saltato Indian Wells. Matteo Berrettini ha avuto diversi problemi agli addominali, ha saltato le Olimpiadi, ha dato forfait per problemi al collo a Vienna e Parigi, ha rinunciato alla Finals per un altro guaio agli addominali. Sinner tra covid e malesseri assortiti, problemi all’anca, a un ginocchio e alle caviglie, poi alla mano sinistra e infine l’influenza, ha saltato molti eventi nel 2022 e nel 2023. Musetti si è ritirato a Madrid, ha rinunciato a Roma, si è ritirato al Queen’s e dalla United Cup.

Sono tutti ragazzi fisicamente formati e sicuramente seguiti da staff di professionisti. Ma prima o poi saranno obbligati a fare delle scelte, perché lo stress fisico di un torneo importante non può essere sopportato senza i giusti allenamenti fatti in precedenza. Oggi i calendari non permettono di allenarsi bene prima. E i risultati purtroppo si vedono.