Dopo la vittoria a Rotterdam con Tsitsipas e quella nei quarti a Indian Wells contro Fritz, ogni limite sembrava rimosso per Jannik Sinner contro i Top 5. E invece l'altoatesino si è dovuto arrendere nella semifinale del torneo Atp 1000 californiano per 7-6, 6-3 a Carlos Alcaraz, non riuscendo quindi a vendicare la dolorosa sconfitta partita nei quarti agli Us Open al termine di una partita leggendaria chiusasi al quinto set. Troppo completo, Carlitos, per l'azzurro che non è riuscito a incastrarlo negli scambi sulle diagonali, quello che esalta la sua ormai proverbiale pesantezza del colpo.
Sinner ko: in finale vola Alcaraz
Jannik ha pure avuto un set point nel primo, combattuto parziale. Poi si è dovuto lentamente arrendere.Poco male, questo Alcaraz è un fenomeno vero e vincendo il torneo (ma sarà dura con Medvedev) potrebbe riprendersi il trono mondiale lasciato a Djokovic anche a causa del lungo stop di fine 2022.
Jannik deve continuare a martellare col suo tennis che diventa sempre più completo, cercando se possibile di incrementare ancora di più l'efficacia della prima di servizio. E la Top 10 è mondiale è praticamente riconquistata. Chi non gira è Matteo Berrettini, eliminato ai quarti del Challenger di Phoenix dal quasi carneade russo Shevchenko. Il romano aveva scelto di mettersi alla prova in un torneo minore per ritrovare smalto, ma ormai la crisi di inizio 2023 sembra conclamata. Il gigante capitolino sembra avere perso le sue certezze sul campo e la sua potenza è come inibita.
Lo stesso palese nervosismo di Matteo certifica le difficoltà del momento. Urge un reset mentale, più che tecnico, per rivederlo ai suoi livelli in primavera. Sperando anche che il gossip così pressante evapori intorno a lui in questa ricerca della serenità perduta.