Martedì 24 Dicembre 2024
PAOLO FRANCI
Tennis

Il ritiro di Federer: le tre partite che hanno fatto la storia di Roger e del tennis

Si fece conoscere al mondo schiantando Sampras a Wimbledon. Poi la maratona con Nadal a Melbourne e lo show con Djokovic al Roland Garros

Roma, 15 settembre 2022 - Il giorno in cui il tennis non sarà più lo stesso fu impresso in poche righe di un titolo di giornale. Anzi 'Del' giornale, con la maiuscola, il 'Times'. Un titolo diretto, efficace e mai così profetico: “Segnatevi questa data, è il giorno in cui tutto è cambiato a Wimbledon”.

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Nadal e Federer nel 2017 a Melbourne (Ansa)
Nadal e Federer nel 2017 a Melbourne (Ansa)

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Sampras, e fu storia

Quel giorno è il 2 luglio del 2001 e un ragazzo con i capelli lunghi, la fascetta alla Borg, le collane e un tennis che sembrava uscito da un affresco seicentesco per pulizia e bellezza, mette sotto il re dei re dell'erba di Wimbledon. King Pete non perde da cinque anni, succederà contro Krajicek, dopo 31 vittorie di fila. E, di più, sull'erba di Wimbledon ha messo insieme 56 vittorie su 57 incontri.  Imbattibile, Pete Sampras. Fino all'incontro con Roger Federer che vince in cinque set, agli ottavi: 7-6(7) 5-7 6-4 6-7(2) 7-5. Dirà poi l'americano: "Ho conosciuto tanti giovani di talento ma, credetemi, questo è speciale". 

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Con Nadal a Melbourne

Sedici anni dopo, nel pieno del Fab Three, con Nole Djokovic, Rafa Nadal e King Roger a duellare nel paradiso della racchetta, va in onda una finale degli Australian Open talmente bella che, dice qualcuno, gli applausi echeggiano ancora a Melbourne, attorno alla Rod Laver Arena.

È lì che succede qualcosa di mai visto prima. Roger ha 35 anni e mezzo e viene da una stagione tribolata e sei mesi di inattività per un ginocchio malandato. Eppure vince tre match (Wawrinka e Nishikori) al quinto set di fila, l'ultimo dei quali in una finale contro Rafa che resta scolpita nella leggenda; 6-4 3-6 6-1 3-6 6-3 dopo essere stato sotto di un break nel set decisivo ed aver dunque inflitto al rivale un parziale di 5-0. I giornali cercheranno paragoni pazzeschi per descrivere quell'impresa: “l terzo mondiale vinto da Pelè col Brasile, il Tour de France di Gino Bartali nel 1948, l'ultimo oro Carl Lewis ai Giochi, l'epopea di Michael Phelps e le triplette di Michael Jordan coi i Bulls”.

La sfida con Djokovic

Eppoi, quella che è stata definita (a ragione), la più bella partita di sempre di King Roger sulla terra rossa. Siamo nel 2011, Nole 'The Djoker' Djokovic arriva al Roland Garros da 43 successi di fila. In pratica è n versione 'The Cannibal'. C'è solo un giocatore che può mettergli Parigi in contromano stoppandogli la corsa verso il Grande Slam e quel giocatore è Federer. In una delle semifinali più belle della storia del tennis mondiale, lo svizzero trafigge Nole 7-6- 6-3, 3-6, 7-6, scrivendo un'altra pagina nel gigantesco libro della sua leggenda.