Melbourne (Australia), 27 gennaio 2023 - Il binomio Novak Djokovic-Australia si conferma foriero di polemiche: dopo il caso vaccini che ha tenuto banco negli ultimi anni, per il fuoriclasse serbo, che si giocherà il successo dell'Australian Open 2023 contro Stefanos Tsitsipas, è ora il turno della guerra. Colpa di Djokovic senior, che dopo la vittoria del figlio contro Andrej Rublev ha festeggiato all'esterno della Rod Laver Arena insieme a quattro tifosi russi che sventolavano le bandiere del proprio Paese: tutto quasi normale, se non fosse che sui drappi compariva il volto di Vladimir Putin e che uno di questi elementi indossava una maglia raffigurante la lettera 'Z', il simbolo militare dei mezzi armati dell'esercito russo impegnati nella campagna in Ucraina.
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Le parole di Djokovic
Novak Djokovic non ci sta e in conferenza stampa approfitta per difendere papà Srdjan e, di conseguenza, se stesso. "Da parte di mio padre non c'era alcuna intenzione di sostenere la guerra. L'intero episodio è stato figlio di un'interpretazione errata. Tutto è nato dalla solita voglia di mio padre di incontrare i miei fan dopo le partite ma - continua il fuoriclasse serbo - la colpa è anche della cattiva traduzione operata da alcuni media". L'arringa di Djokovic junior si chiude con una speranza. "Non averlo al box durante la semifinale è stato brutto: mi auguro che per l'atto conclusivo dell'Australian Open possa tornare al suo consueto posto". La decisione spetterà all'organizzazione dello Slam ma anche a papà Srdjan, che aveva fatto un passo indietro al riguardo dopo che l'ambasciatore ucraino aveva chiesto la cancellazione del suo pass in seguito alle foto della discordia: il tutto ricordando, in una conferenza stampa precedente quella del figlio, di aver vissuto in prima persona gli orrori della guerra e di essere quindi a favore della pace.
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