Roma, 25 luglio 2022 - Il giorno dopo è sempre più bello. Specie se quello prima hai vinto il tuo primo torneo del circuito, l'Atp 500 di Amburgo, battendo il numero 6 del mondo, lo spagnolo Carlos Alcaraz, come accaduto a Lorenzo Musetti. "È stata una bellissima settimana, ho fatto un'impresa - racconta il tennista nativo di Carrara ai microfoni di Sky - È stata una battaglia contro un grande amico. Sono contento, il giorno dopo realizzi quello che hai fatto". Il classe 2002 può godersi pure un salto in classifica notevole, dato che da oggi occupa la posizione numero 31. Non solo perché il toscano ha compiuto pure un balzo non indifferente nella Race per le ATP Finals, in programma a Torino a novembre, raggiungendo la 21esima piazza. "Le Finals non sono un obiettivo, ma un sogno - sottolinea Musetti - È difficile, ma ci sono ancora tanti tornei. Siamo a metà stagione, se ci fossero stati più tornei su terra rossa da qui a fine anno l'avrei definito un obiettivo. Adesso, però, giocherò l'ultimo torneo su terra, poi andrò in America per giocare sul cemento che è una superfice un po' più difficile per me. Tuttavia sono convinto di poter dire la mia anche lì".
Ambizione
L'obiettivo appunto deve essere quello di diventare maggiormente continuo su tutte le superfici. "Il tennis è fatto di alti e bassi, devo essere più costante. Ho raggiunto risultati, ma a fasi alterne. Ad Amburgo sento di aver fatto uno step importante, altrimenti non avrei vinto la finale per come si era messa". Sulla sfida con Alcaraz, l'azzurro aggiunge: "All'ultimo match point quasi non ci credevo di essere riuscito a vincere, visto che sui match point precedenti aveva trovato sempre una soluzione vincente. Siamo cresciuti insieme sia dal punto di vista umano che professionale. Avevamo giocato contro l'ultima volta a Trieste e vinse l'ultima, è stato bello vincere in un palcoscenico più importante. Spero in futuro di vivere altre battaglie con lui, Sinner e Berrettini".
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