Canberra, 4 febbraio 2023 - Colpevole, ma non condannato. Dunque, graziato. È l’epilogo paradossale dell’ultimo guaio giudiziario della star australiana del tennis, Nick Kyrgios, il più classico dei fenomeni ’tutto genio e sregolatezza’. Il 27enne di Canberra – arrivato in tribunale con le stampelle dopo un intervento chirurgico al ginocchio – si è dichiarato colpevole di aver aggredito l’ex fidanzata Chiara Passari, ma ha evitato una sentenza penale per quello che il magistrato ha definito un "singolo atto di stupidità, dettato da frustrazione" e ha definito il tennista: "Un giovane che ha cercato di districarsi da una situazione emotiva pesante e ha agito nella foga del momento", archiviando l’accusa. "Ti sto trattando nella stessa maniera in cui tratterei qualsiasi giovane in tribunale – ha proseguito il magistrato Beth Campbell nel suo verdetto –. L’unica differenza è che tu sei un giovane particolarmente capace di colpire bene una pallina da tennis".
![Nick Kyrgios, 27 anni e numero 20 del mondo, con la ex fidanzata Chiara Passari](https://www.quotidiano.net/image-service/version/c:MzMyNGFhNTEtZWRhMy00:NWRkZjM0/nick-kyrgios-27-anni-e-numero-20-del-mondo-con-la-ex-fidanzata-chiara-passari.webp?f=3%3A2&q=1&w=1560)
Come dire, quella forte spinta di un omone alto 1,93 metri per 85 chili che scaraventò sul marciapiedi una ragazza fu un fatto lieve. Anche perché gioca a tennis da dio. Il giudice ha evidenziato il fatto che l’aggressione perpetrata è stata di bassa gravità e soprattutto perché non è stata evidenziata premeditazione. La vittima aveva sporto denuncia dieci mesi dopo i fatti, dopo che la relazione si era conclusa. Passari aveva affermato "di essere stata gravemente traumatizzata dall’accaduto, di aver subito una grave perdita di peso, di essere rimasta a letto giorno e notte, incapace di dormire o di formare nuove relazioni sentimentali". Nonostante ciò, la condanna non è arrivata. Gli avvocati di Kyrgios volevano far archiviare l’accusa, sostenendo che si trattava di un episodio isolato. E chiedevano di prosciogliere il loro assistito per motivi mentali.
Kyrgios spinse Passari dopo che lei provò a impedire alla sua auto di allontanarsi mentre i due stavano litigando il 10 gennaio 2021. "Non ero in una buona situazione quando è accaduto e ho reagito a una situazione difficile in un modo di cui mi rammarico profondamente – ha detto Kyrgios, che ha vinto 7 titoli Atp per 12 milioni di dollari di montepremi –. So che non è stato giusto e sono sinceramente dispiaciuto per il dolore che ho provocato". L’avvocato di Kyrgios ha sostenuto che il suo cliente tentò di calmare gli animi chiamando un Uber e tentò ripetutamente di allontanare "in modo lecito" Passari dall’auto. Il legale Kukulies-Smith ha anche detto che ci fu "un legame tra la salute mentale e l’autore del reato, anche se oggi non ne soffre più nella stessa misura". Lo psicologo di Kyrgios, Sam Borenstein, ha spiegato che la malattia mentale del tennista era "ricorrente e che aveva sofferto di pensieri di autolesionismo, ma le sue condizioni erano migliorate".