Stoccarda, 12 giugno 2022 - Torna nel circuito e vince subito. Matteo Berrettini ha vinto il torneo 250 di Stoccarda al rientro alle competizioni dopo l'infortunio che gli aveva fatto saltare il Roland Garros. Sull'erga tedesca, il classe 1996 ha battuto Andy Murray in finale per 6-4, 5-7, 6-3, con lo scozzese che ha terminato la partita con un infortunio addominale. Per Berrettini ottimo esordio sull'erba con in mente il torneo di Wimbledon che comincerà a luglio e che lo ha visto finalista un anno fa.
"È l'ultima cosa che avrei immaginato, tornare da un infortunio, dopo l'operazione, e vincere subito. Per me è stato un onore giocare contro Murray, per tutto quello che ha fatto in carriera", ha dichiarato Berrettini. "Congratulazione a Murray, è un combattente incredibile - ha aggiunto Berrettini -. Mostra sempre questo spirito in campo: da ragazzo lo guardavo e mi sembra impossibile essere qua davanti a lui. Ha fatto tantissimo per il nostro sport". Berrettini ha voluto ringraziare il proprio team. "Senza di loro - conclude - non sarei qui. Abbiamo passato tempi duri, non ero sicuro di giocare questo torneo e ora ho il trofeo in mano. Grazie ragazzi. Stoccarda? Pensavo di giocare in Italia a un certo punto. Amo questa città".
Sesto trionfo in carriera
Dopo un primo set che è filato via abbastanza liscio, a Matteo è bastato un break per incamerare il parziale per 6-4, la partita ha rischiato di complicarsi oltre modo nel secondo set. L'azzurro, sul 4-4, ha avuto tre palle break per andare poi a servire per il match, ma Murray non solo le ha annullate ma ha anche vinto il parziale poco dopo per 7-5 grazie ad un ultimo falloso game dell'italiano. Berrettini si è preso una pausa in bagno per riorganizzare le idee e al rientro è tornato solido e concreto: subito break al primo game, poi cementato da 19 ace totali che hanno evitato a Murray di rientrare in partita nel finale di partita. Tra l'altro, sul 4-3 per Berrettini al terzo, Murray ha accusato un problema muscolare all'addome e ha terminato a mezzo servizio senza poter forzare i colpi. Berrettini non ha avuto pietà e non si è fatto influenzare, continuando a martellare di diritto e al servizio, suo schema preferito. Dopo 2h36' è arrivato il trionfo dell'azzurro, sesto in carriera, al cospetto di un Murray alla settantesima finale complessiva ma con un problema che rischia di condizionarlo in vista del Queen's e di Wimbledon.