Roma, 24 gennaio 2019 - Gli alleati di governo restano divisi sul fronte Tav. La linea dell'alta velocità Torino-Lione infatti è ancora una volta materia del contendere. Fonti parlamentari del M5s fanno infatti sapere che "se i costi saranno superiori ai benefici non si farà. Non per fare il rispetto a qualcuno ma per fare gli interessi di tutti gli italiani". "Abbiamo il dovere di utilizzare i soldi dei cittadini con la diligenza del buon padre di famiglia", ribadiscono le stesse fonti.
Di parere avverso il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini. "La Tav va assolutamente fatta, anche perché costa più non farla che farla. Sto ancora aspettando questa benedetta analisi costi-benefici di cui non ho ancora visto una pagina..", dice il titolare del Viminale in un'intervista al programma 'Povera Patria' in onda domani sera su Rai2.
Anche Lucia Azzolina, portavoce del MoVimento 5 Stelle alla Camera, sottolinea la necessità di aspettare la relazione ("È un esercizio inutile quello di commentare quotidianamente dati che ancora non conosciamo", ma ribadisce che si tratta di "un'opera che farebbe le fortune solo di pochi appaltatori e che sarebbe pronta non prima di 20 / 30 anni". E ancora: "Una linea che riguarderà soprattutto il trasporto delle merci e che farà guadagnare solo 40 minuti di tempo sulla tratta. Ma che peserà sulle tasche di tutti gli italiani per miliardi di euro". "Noi invece vogliamo utilizzare quei denari per far studiare i nostri figli - aggiunge -. Non sprechiamo risorse, in Italia ci sono davvero opere pubbliche che servono come il pane e a cui bisogna dire sì: sì ai treni pendolari, sì a riparare le strade dissestate e ponti pericolanti.
Intanto, oggi, nel dibattito sulla Tav interviene anche il neosegretario della Cgil, Maurizio Landini. "La Cgil ha sulla Tav, sulle grandi opere, una posizione precisa: andare verso il blocco di tutti cantieri non credo sia una cosa grandemente intelligente - dice nel corso della conferenza stampa dopo la sua elezione -. Ma allo stesso tempo c'è anche un problema relativo ad un piano straordinario di investimenti in infrastrutture non solo materiali ma anche sociali che non viene realizzato".
Nettamente schierato per la costruzione della linea, invece, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. "La Tav si deve fare, punto. Se non si fa la Tav noi veneti la paghiamo doppia, perché perdiamo l'alta velocità e perdiamo competitività -dice intervendo all'assemblea di Confindustria Venezia - . Questa analisi costi benefici sta diventando una leggenda metropolitana, non l'ha vista nessuno. Serve visione. Se all'epoca avessero fatto l'analisi costi benefici non avremmo neanche l'Autostrada del Sole. La Tav ci serve, va fatta".