Leo Turrini
Non si può dire che il figlio abbia scelto il modo migliore per celebrare l’anniversario della vittoria più bella del padre. Oggi, 8 ottobre, fanno 22 anni esatti da quando Michael Schumacher conquistò il suo primo titolo iridato con la Ferrari, ponendo fine ad un digiuno che durava, per l’azienda di Maranello, da oltre due decenni.
Ieri, nelle prove libere del Gp del Giappone, Mick Schumacher è andato rovinosamente a sbattere sotto la pioggia, distruggendo la sua Haas. Lo sfortunato episodio, non il primo nella stagione per l’erede, ha ulteriormente allontanato il giovane tedesco dalla prospettiva di conservare un posto in Formula Uno nel 2023. Scaduto il contratto che lo legava alla Accademia Ferrari, Schumi junior è a un bivio. Protagonista in tutte le categorie minori, al massimo livello fin qui non è mai riuscito ad esprimere compiutamente il suo talento. Ed è un peccato, perché al ragazzo dell’ambiente tutti sono affezionati. Ora rimane da capire se Mick ce la farà a trovare un volante, per la prossima stagione, anche se le occasioni di mercato si stanno diradando.
La storia. Suzuka, che domattina alle 7 ora italiana ospita l’evento che potrebbe materialmente consegnare a Max Verstappen il secondo titolo iridato consecutivo (per la matematica certezza all’olandese servono vittoria e giro più veloce in gara) ha spesso acquisito i toni dell’epica romanzesca abbinata alle corse. Sul tracciato giapponese andarono in scena le memorabili zuffe tra Alain Prost e Ayrton Senna. Di Michael Schumacher ho detto, rammentando quella domenica meravigliosa del 2000. Ma proprio sulla stessa pista nel 2003 il tedesco si laureò campione del mondo per la sesta volta, battendo il record che deteneva insieme al mitico argentino Fangio. Stavolta tutti gli indizi sembrano convergere su una impresa di Verstappen. La sua Red Bull è nettamente la monoposto più competitiva in circolazione, lo ha appena dimostrato anche Perez sul circuito di Singapore. Tra l’altro le previsioni meteo indicano una gara sotto il sole, sull’asciutto. Invece nelle prove libere del venerdì, disputate sotto l’acqua, erano andate molto forte le due Mercedes di Hamilton e Russell.
La polemica. Intanto dietro le quinte non si placano le frenetiche attese per quanto la federazione internazionale farà conoscere lunedì a proposito del rispetto dei vincoli finanziari imposti alle scuderie dal 2021. Il fatto che Mattia Binotto e Toto Wolff non si siano manifestati in Giappone è stato interpretato dai più come un segnale del fatto che l’attenzione di Ferrari e Mercedes e ormai totalmente concentrata sulla battaglia legale che si avvicina. Ma ci sarà tempo per riparlarne.
In tv. Il Gp del Giappone scatta domattina alle 7. Diretta Sky.