Giovedì 26 Dicembre 2024
PAOLO GRILLI
Sport

Sinner-Alcaraz, battaglia epica a Miami. In cosa è migliorato Jannik

Un duello che fa bene a entrambi (e anche al tennis)

Miami Open, la stretta di mano tra Sinner e Alcaraz a fine match (Getty Image via Afp)

Miami, 1 aprile 2023 – Siamo sul 4-2 per Sinner, 0-15, nel primo set contro Alcaraz della semifinale di Miami. Le due stelle danno vita a uno scambio che si fa sempre più epico a ogni colpo, in totale apnea. Vince il punto Jannik, che poi si aggiudicherà l’incontro dopo tre ore di battaglia, e molti sugli spalti si alzano in piedi con un moto di puro istinto. Hanno appena assistito a una dimostrazione di classe e forza quasi sovrumana, capendo di trovarsi di fronte a due campioni che presumibilmente domineranno la scena per anni e anni.

Al momento è davanti Carlos, diventato numero 1 al mondo a 19 anni. Ma l’azzurro sembra aver messo tutto a posto negli ultimi mesi, e da lunedì, comunque vada la finale con Medvedev,  in Florida, sarà almeno alla sesta posizione del ranking, che sarà la sua migliore della carriera. Ad appena 21 anni.

C’è bisogno di duelli del genere, nel tennis e non solo. Sono garanzia di spettacolo e pure di un ulteriore salto di livello del gioco stesso. Quel famoso scambio sarebbe stato impossibile non troppi anni fa, se consideriamo velocità e angolazione dei colpi. Merito dei materiali, certo, ma qui c’è pure una marea di talento in campo.

I confronti tra i due sono ora sul tre pari. E considerando quanto si stia – giustamente – osannando la grandezza di Carlitos, questa è anche la certificazione della caratura di Jannik. Che dopo la sconfitta con lo spagnolo a Indian Wells, nell’altra semifinale del Sunshine Double due settimane fa, ha resettato tutto e alzato l’asticella.

A Miami, Sinner ha sì migliorato il rendimento della prima di servizio, ma soprattutto ha aggiunto una tacca nella propria resistenza mentale. Tanto da fremere già per la sfida contro Medvedev, contro cui non ha mai vinto nei cinque confronti precedenti. Ora è davvero pronto per tutto, con una tenuta emotiva “alla Alcaraz“, quindi da numero uno.

I due, inevitabilmente, prendono spunto l’uno dall’altro per migliorarsi. Jannik e Carlos sono anche due grandi extra campo. Nessuna avventura sopra le righe, agilità davanti ai microfoni e alle telecamere, una capacità unica di reggere la pressione. E tutti gli altri rischiano di rimanere a guardare.