di Paolo Franci
Tutti davanti alla tv. Perchè questa sera si scrive un altro capitolo di quella che sarà, non abbiamo più grossi dubbi, la Grande Rivalità del decennio: Alcaraz-Sinner atto quinto, con la semifinale di Indian Wells. Carlitos ha fatto secco Auger-Auliassime nei quarti con un doppio 6-4, il che farebbe pensare a un match in discesa per il numero 2 del mondo. E invece no. Il canadese ha giocato una partita strepitosa ma non è riuscito a scalfire il tennis di Alcaraz. Il successo dello spagnolo è anche la cartina al tornasole di un momento di forma impressionante.
Jannik si è invece preso questa semifinale confermando che un degli obiettivi che si era prefissato con la gestione Vagnozzi-Cahill – giocarsela alla pari con gli avversari della top five – è ormai nelle sue corde. Fino allo scorso gennaio Sinner aveva uno score da arrossire contro i top five: 16 sconfitte e una sola vittoria, nella finale di Umago proprio con Carlitos Alcaraz. Ora, dopo aver battuto Stefanos Tsitsipas a Rotterdam, stavolta ha messo sotto il californiano Taylor Fritz, numero 5 del ranking mondiale a casa sua, perché è negli Usa, in California, che si sta giocando. E lo ha fatto con muscoli e testa, portando a casa un duello sul filo dei nervi a tratti entusiasmante che, a un certo punto è sembrato pure un bel po’ in salita. Jannik, dopo aver giocato un primo set da consegnare alle scuole tennis per perfezione tattica e mentale, è scivolato sul ’game della morte’ del secondo set, il nono, incassando il 4-6, dopo aver vinto il primo con identico risultato. Da lì è stata guerra di nervi e di fisico. Tanto fisico e, nonostante un momento di vuoto a metà del set decisivo che poteva essergli fatale, s’è preso il match ancora con un 6-4, guadagnandosi la sfida con Alcaraz e la piazza numero 11 Atp.
Si diceva della rivalità che segnerà gli anni a venire, una sfida che sarà forza mentale e fisica e tattica senza mezze misure. La prima volta tra i due risale
2 aprile 2019, nel Challenger di Alicante, a meno di cento chilometri da Murcia, lì dove è nato Carlito. Vinse quest’ultimo 6-2, 3-6, 6-3, anche se questo incrocio ’minore’ non è conteggiato nei precedenti.
La prima sfida di livello va in scena a Parigi-Bercy il 3 novembre 2021. Il 18enne Alcaraz è numero 35 del mondo, anche se ha già vinto un titolo Atp. Sinner è già Sinner, numero 9 del mondo che sta lottando per qualificarsi alle Finals. Vince Alcaraz 76, 75, al termine di un match tiratissimo.
L’altoatesino pareggia i conti a Wimbledon il 3 luglio del 2022, quando asfalta Carlitos nei primi due set 61, 64 per poi perdere il terzo al tie break e chiudere 63 al quarto set. E qui Sinner mostra la robusta crescita sulla prima di servizio e un gioco a rete piuttosto efficace. Esattamente 28 giorni dopo la sfida dell’All England Tennis Club, il 31 luglio a Umago in Croazia, sulla terra rossa va in onda il terzo capitolo della rivalità tra i due, in finale. Il primo set è tiratissimo, lo vince al tie Alcaraz e nessuno immagina cosa stia per accadere. E cioè che Sinner spazzerà via Carlitos con un incredibile doppio 61.
Agli Us Open, lo scorso 8 settembre, la sconfitta più dolorosa e incredibile per Jannik. Perso il primo 3-6, nel secondo annulla 5 set point e porta a casa il set al tie break. Anche il terzo lo vince 76. Poi, nel quarto, la Grande Illusione: va avanti di un break due volte e due volte si fa rimontare, poi porta a casa un match point sul 5-4 ai vantaggi. Alcaraz però tiene e da lì domina: vince il quarto set 75 e chiude 63 prendendosi la semifinale. Un match pazzesco che è già tra i grandi classici degli ultimi anni, con Carlitos che vincerà il primo Slam e per la prima volta si ritrova numero uno al mondo. Quella sconfittà coinciderà con la crisi di Jannik, soprattutto sul piano mentale e acciacchi a parte. Ora però è tornato e, speriamo, pronto a vendicare il ko degli Us Open.