Venerdì 31 Gennaio 2025
REDAZIONE SPORT

Samele si regala il compleanno d’argento

Festa speciale per lo sciabolatore che oggi compie 34 anni: ieri è arrivato ad un passo dall’oro, battuto solo dal Maradona della pedana

Dall’inviato Leo Turrini

Tokyo (Giappone)

Deve essere vero che il regalo più bello te lo fai da solo. Oggi, 25 luglio, Luigi Samele compie 34 anni. Ha scelto il dono perfetto, non c’è che dire. Non penso ripudierà l’argento, non è un calciatore inglese a Wembley. E perdere una finale olimpica contro un fenomeno ci sta: l’ungherese Aaron Szilagyi è al suo terzo oro olimpico consecutivo. È il Maradona della sciabola, punto e basta. Forse, più in là di lì, era proprio impossibile andare: anche se arrivare a un soffio dall’oro fa rabbia.

Tornando a Samele, la storia di questo spadaccino rimanda dritta dritta ad una cultura Azzurra che trova nella scherma una espressione altissima. Infatti anche dentro questa impresa c’è il gusto della tradizione, il valore dell’insegnamento che viene da lontano, il sapore della famiglia che custodisce gelosamente una passione continuando ad alimentarla.

Eh, so bene quello che sta pensando il mio solitario lettore. Ecco, adesso il vecchio e logoro cronista ci tira fuori la suggestione della scuola che si fa sacrificio e figuriamoci se non ci sciroppa la narrazione dell’italiano che non molla mai quando ha in mano una lama.

SIAMO o non siamo, a prescindere dall’arma utilizzata, il paese dei Nedi, dei Mangiarotti, dei Montano? Vabbè, che ci posso fare? Prima di prenotare il regalo di compleanno, questo Samele stava in circolazione da un pezzo. Segue riassunto biografico. Pugliese di Foggia. Ha scoperto la scherma per caso: mentre era in fila dal barbiere, ha sentito un conoscente parlarne e si è incuriosito. Di lì è venuto tutto il resto: i sacrifici, la gavetta, i primi successi, la consacrazione. Un passo dietro l’altro. Finchè...

FINCHE’ è finito sul podio delle Olimpiadi, ad un passo dal gradino più alto. Allievo del maestro Andrea Terenzio. Fratello di Riccardo, un arbitro internazionale, ovviamente di scherma. Fidanzato con una campionessa ucraina della stessa specialità, Olga Kharlan. Incrocio perfetto per figli fenomeni, no?

E ANCORA. Luigi è in pedana sin da bambino. A tirare sciabolate. Meno popolare e mediatico del pirotecnico Montano, ma con l’irascibile Aldo era già salito sul podio olimpico per il bronzo della prova a squadre a Londra, nel 2012. Il curriculum parla anche di svariati successi in Coppa del Mondo e di una manciata di titoli europei e bla bla bla.

LA SUA PASSIONE è sempre stata lo sport, nella sua dimensione globale: amante del nuoto, della pallacanestro ma soprattutto del tennis, di recente ha tentato anche il golf per un giorno. Tra i campioni che lo ispirano Cristiano Ronaldo e i tennisti Federer, Nadal e Djokovic. Tra i suoi hobby anche il pianoforte, brano preferito? Ovvio, l’Inno di Mameli. Insomma, campione vero.

In semifinale ha fatto un numero da pazzo vero, in stile Montano ad Atene 2004. Samele stava sotto 6-12 contro il sud coreano Kim e pareva spacciato. Anche l’asiatico deve aver pensato che la partita era chiusa ma il foggiano si è messo a tirare randellate impressionanti e tanti saluti all’idolo di Seul.

Restava, da infilzare, il Maradona ungherese della sciabola, Aron Szilagyi, che si è imposto 15-7.

Beh, facciamo che sarà per un’altra volta: in fondo Samele fa in tempo ad essere in pedana pure fra tre anni a Parigi.

Nel frattempo, buon compleanno.