Mercoledì 13 Novembre 2024

Pogacar, pure la Freccia per un tris da leggenda

Pogacar, pure la Freccia  per un tris da leggenda

Pogacar, pure la Freccia per un tris da leggenda

"Devo sfruttare questo momento fin che posso", annuncia Tadej Pogacar dal palco della Freccia Vallone, ultima preda della sua straordinaria primavera. Già quarto alla Sanremo, il marziano sloveno si è preso Fiandre, Amstel e, appunto, Freccia, 12 vittorie in 18 giorni di corsa: se va fino in fondo e completa l’opera domenica con la Liegi, di mostruoso non ci sarà solo la statistica. Non è la Freccia la corsa che stabilisce la grandezza di Pogacar, eppure già che c’è lo sloveno se la prende: di fatto gli bastano i duecento metri finali sul muro di Huy, dove gli altri si arrampicano e lui sembra accarezzare l’asfalto. Da dietro lo osservano impotenti il bimbo Skjelmose, i veterani Landa e Woods e il nostro Ciccone: nell’ordine gli arrivano alle spalle. "Non è mai facile, ma vincere è sempre bello", dice Pogacar, solito sorriso e solita aria di chi viene da una pedalata con gli amici. Ora punta la Liegi, per una storica tripletta: lo aspetta l’iridato Evenepoel. "Non vedo l’ora", dice Pogacar e ha tutta l’aria di essere un avvertimento. Meno cannibale dello sloveno è Tao Geoghegan Hart: il leader britannico del Tour of the Alps si limita a controllare i rivali nella terza tappa, vinta con una manciata di secondi dal tedesco Kamna sul compagno Vlasov. Chiude ancora nei primi sette Fortunato, ora quinto in classifica.

Angelo Costa