di Giulio Mola
Da una parte Cristiano Ronaldo, fenomeno senza età, il calciatore più pagato al mondo ma anche in odore di licenziamento dopo le durissime accuse al “suo“ Manchester United. Dall’altra Raphael Leao, uno dei migliori giovani talenti in circolazione e per nulla convinto di rinnovare il contratto col Milan, in scadenza nel 2024. In mezzo la maglia del Portogallo, un mondiale da giocare (giovedì il debutto contro il Ghana) magari da protagonisti, e un futuro da scrivere. Quello sì, avvolto da mille misteri e da un clamoroso intrigo di mercato coi campioni d’Italia orchestrato da Jorge Mendes, potentissimo manager di entrambi (forse ora un po’ meno del rossonero) che sa bene come districarsi nelle situazioni più complesse.
Premessa fondamentale: nessuna vera trattativa è in corso nelle stanze di via Rossi, ma le voci e le indiscrezioni che circolano da alcuni giorni nei salotti milanesi non sono frutto di fantasia. Perché contatti e telefonate ci sono stati. E la suggestione di un clamoroso scenario per gennaio eccita l’ambiente rossonero.
Partiamo da Cristiano Ronaldo. E’ dalla scorsa estate che Jorge Mendes prova a piazzare in giro per l’Europa il suo ingombrante assistito che a Manchester ormai vive da separato in casa. C’erano stati abboccamenti con società partecipanti alla Champions League, dal Napoli allo Sporting Lisbona, CR7 era stato proposto anche al Milan dopo aver rifiutato una montagna di soldi (350 milioni) dall’Arabia. E aveva parlato anche con la Roma (iscritta però all’Europa League). Alla fine è rimasto all’Old Trafford, imprigionato anche per colpa del suo maxistipendio da 25 milioni a stagione fino al 2024. Ben presto i rapporti con Eric ten Hag sono diventati tesi, e così CR7 già all’alba del Mondiale si è rimesso sul mercato, lanciando messaggi un po’ ovunque: al Psg, all’Arsenal, al Chelsea, persino alla sua ex Juventus. Fino all’esplosiva intervista rilasciata pochi giorni fa che ha innescato la dura reazione del Manchester United che ha "avviato le misure appropriate" (un licenziamento per giusta causa).
E mentre dal Qatar, nelle ultime ore, CR7 ancora inviperito ha voluto precisare che a proposito del tempismo della discussa intervista "le polemiche non mi toccano, parlo quando voglio, ho un giubbotto antiproiettile", ci si interroga ancora sul suo futuro. Dalla Spagna radiomercato fa sapere che, visto l’infortunio di Benzema magari potrebbe farci un pensierino Florentino Perez e richiamare il suo pupillo, ma in realtà il deus ex machina Jorge Mendes ha un’altra idea. Pazzesca. Che s’intreccia con il futuro di Leao. Il rossonero aspetta di prendersi la scena con il Portogallo e per il momento la sua situazione contrattuale resta “congelata“: l’ultimo summit con Maldini ha lasciato in sospeso i discorsi per il rinnovo. La complicata trattativa, che la dirigenza avrebbe voluto chiudere prima del Mondiale, potrebbe riprendere dopo Natale. Il condizionale è d’obbligo: l’ostacolo maggiore non è l’ingaggio (a 7 milioni per quattro stagioni il Milan ci può arrivare) quanto la multa da 19 milioni che Leao deve pagare allo Sporting Lisbona da una parte e le ricchissime commissioni (oltre 20 milioni di euro) pretese da Jorge Mendes, dagli avvocati e dal papà dall’altra. Insomma, un’operazione complessiva da almeno 100 milioni di euro. Molti di più per eventuali estimatori, che dovrebbero versare al calciatore un quinquennale da 10 milioni a stagione. Come sbrogliare la doppia matassa? Ecco l’idea di Jorge Mendes: portare al Milan un’offerta da 100-120 milioni per Leao e in cambio chiedere ai rossoneri di prendersi Ronaldo per 6 mesi a ingaggio “ridotto“ a 8 milioni.
Certo, i rossoneri uno come CR7 lo prenderebbero di corsa, a costi “sostenibili“ ma "l’ipotesi è impraticabile - confida chi conosce bene le dinamiche di Casa Milan -. Chi davvero potrebbe spendere subito, a gennaio, una cifra così importante per Leao? E pagare una commissione così elevata al suo procuratore?". Jorge Mendes però è al lavoro (col Psg). In fondo un’operazione così geniale conviene a tutti.