Doha (Qatar), 15 marzo 2018 - Il rinnovo tanto atteso è arrivato. Valentino Rossi e la Yamaha resteranno insieme fino al 2020. A dare l'annuncio la scuderia giapponese che ha sganciato la 'bomba' alla vigilia dell'inizio della stagione di Motogp 2018 che prende il via domani in Qatar. Facendo un rapido calcolo, con questo rinnovo il Dottore dovrebbe restare in pista nel motomondiale fino quasi all'età di 42 anni. Almeno fino a 42 anni, va aggiunto a questo punto.
Valentino Rossi will start his 23rd racing season this weekend… and there are many more impressive achievements to come in the next two years with Yamaha!#MovistarYamaha | #MotoGP | #QatarGP | @ValeYellow46 pic.twitter.com/PihGMmNxbx
— Yamaha MotoGP (@YamahaMotoGP) March 15, 2018
Motogp Qatar 2018, orari tv (diretta Sky e differita Tv8)
Motogp Qatar 2018, prove libere 1
Rossi è il pilota di maggior successo nella storia della Yamaha con 56 vittorie, 43 secondi posti e 35 terzi posti in 206 gare. "Dopo i sei podi dello scorso anno, compresa la brillante vittoria nel GP nei Paesi Bassi, il Team MotoGP Yamaha - fa sapere la scuderia - è fiducioso di proseguire nella collaborazione con Valentino Rossi e non vede l'ora di essere un serio concorrente per il titolo nel 2018 e nelle stagioni successive".
Domani prende il via la Motogp 2018, con l'ormai consueto esordio fra le dune di Doha, sul circuito di Losail. Per Rossi è la tredicesima stagione in sella alla Yamaha, la 23esima complessiva nel motomondiale.
LE PAROLE DEL DOTTORE - "Essere competitivi fino a 40 anni: è una sfida difficile ma sono pronto", dice Valentino Rossi a proposito della firma sul contratto biennale con la scuderia nipponica. "Le motivazioni non mi mancano, è per quello che ho firmato per altri due anni", aggiunge. "Quando ho firmato il mio ultimo contratto con Yamaha, a marzo 2016 - fa sapere il nove volte iridato in una dichiarazione pubblicata sul sito della Yamaha - mi sono chiesto se sarebbe stato l'ultimo contratto come pilota della MotoGp. A quel tempo, ho deciso di prendere una decisione nei due anni successivi e in questo periodo ho capito che volevo ancora essere un pilota della MotoGp, ma soprattutto guidare la mia M1, che è la cosa che mi fa sentire bene".
E conclude: "Avere l'opportunità di lavorare con la mia squadra, con Silvano, Matteo e tutti i miei meccanici, nonché con gli ingegneri giapponesi, Tsuji-san, Tsuya-san, è un piacere e sono felice". Quindi i ringraziamenti alla Yamah, a Lin Jarvis e Maio Meregalli, "per la loro fiducia in me".