Bologna, 17 aprile 2023 - E’ per certi versi una vittoria storica quella di Alex Rins ottenuta nel gran premio delle Americhe ad Austin. Approfittando della caduta di Pecco Bagnaia, il pilota spagnolo del team di Lucio Cecchinello ha preceduto Luca Marini su Ducati Mooney e Fabio Quartararo su Yamaha, diventando il primo pilota Honda a vincere da cinque anni a questa parte se si esclude Marc Marquez, a conferma del peso specifico dell’otto volte campione del mondo nel team giapponese, il quale per anni ha costruito moto a sua immagine e somiglianza salvo poi dover trovare una nuova rotta dal suo infortunio nel gp di Jerez 2020.
Rins sul suo circuito preferito, l’ultimo fu Crutchlow nel 2018: in mezzo solo Marc
Probabilmente se non ci fosse stata la caduta di Pecco Bagnaia oggi non ci sarebbe questa statistica. Alex Rins sul suo tracciato preferito ha approfittato della scivolata del campione del mondo in curva 2, con il ducatista in pieno controllo della gara, riportando la Honda sul gradino più alto del podio oltre Marc Marquez. Da cinque anni i giapponesi non vincevano con un pilota che non fosse Marc, e infatti bisogna tornare al gran premio di Argentina del 2018 quando ci fu la grande rimonta di Cal Crutchlow. Partito decimo in griglia e con un meteo bagnato, il pilota britannico vinse approfittando anche dei problemi al via di Marquez, moto in stallo, e delle successive penalità inflitte all’ex campione del mondo per aver provocato una serie di contatti nel tentativo di rimontare. Il più noto quello con Valentino Rossi, che cadde nell’occasione. Tre penalità per Marquez compresa una sanzione di trenta secondi a fine gara. Vinse allora Crutchlow, sempre su Honda Cecchinello, con due decimi di vantaggio su Yohan Zarco, all’epoca su Yamaha Tech 3, e 2”5 proprio su Alex Rins, terzo su Suzuki davanti a Jack Miller su Ducati Pramac e Maverick Vinales su Yamaha ufficiale. Si capisce anche dallo storico che Austin è un tracciato adattissimo allo stile di guida di Rins, capace di vincere in tutte e tre le classi considerando il successo nel 2013 in Moto 3, quello nel 2016 in Moto 2 e i due volte in Moto gp nel 2019 e nel 2023. Rins dunque succede a Crutchlow quasi duemila giorni dopo, perché nel mezzo sono passati 89 gran premi con 24 successi Honda ma tutti ad appannaggio di Marc Marquez. Che sia una rinascita Honda con un altro pilota è difficile dirlo, per esempio Joan Mir e Takaaki Nakagami non sono andati bene a Ausin, ma di sicuro quando non vince Marquez vince il team di Lucio Cecchinello. Sempre un pezzetto d’Italia. Ora un weekend di riposo e poi tra due settimane si torna in Europa con il gran premio di Spagna a Jerez dove Marc rientrerà per cercare di mettere le cose in chiaro: il leader vorrà essere sempre lui, ma intanto Rins è terzo in classifica mondiale… Leggi anche - Moto gp, Luca Marini sulle orme di Vale Rossi