Venerdì 27 Settembre 2024
RICCARDO GALLI
Motomondiale

Motogp Australia 2019, le pagelle. Tanto Marquez, ma non solo

Lo spagnolo vince ma non senza lottare. Applausi anche alla Honda del team Cecchinello, Pramac-Ducati e una ritrovata Aprilia

Australia, il podio della MotoGp: Cruchlow, Marquez e Miller (Ansa)

Australia, il podio della MotoGp: Cruchlow, Marquez e Miller (Ansa)

Phillip Island (Australia), 27 ottobre 2019 - Voti a raccontare un Gp d'Australia che per forza deve spingersi oltre lo strapotere di Marquez. Così la scena principale se la prendono la Honda del team Cecchinello, Pramac-Ducati e una ritrovata Aprilia.

Marc Marquez, 9

Vince anche questa. E sono 11 gare nel 2019. Per lui applausi, come al solito. Superfluo aggiungere altro se non ricordare che il successo non è stato una passeggiata e ha lottato come un drago invece di sedersi (da campione del Mondo) e vedere gli altri battersi.

Cal Crutchlow, 8 

Ok, la caduta di Vinales gli ha consegnato un gradino più alto rispetto a quello meritato sul campo. Ma il fatto stesso che sia stato sempre lassù, velocissimo, ricorda a tutti che Cal è un ottimo pilota. E se avesse avuto maggiore continuità…

Jack Miller, 8

Applausi e sorrisi per un terzo posto conquistato a casa sua, in Australia, e nel ‘suo’ Gp, quello marchiato Pramac. Jack è una delle cose più positive che il 2019 sta per consegnare all’almanacco stagionale e con lui anche la crescita esponenziale del team di Paolo Campinoti.

Francesco Bagnaia, 8

Bravo, molto bravo. Anche lui contribuisce a portare il team Pramac in alto e se non fosse stato per quei satanassi di Marquez e Crutchlow, Pecco sarebbe dovuto e potuto essere (con merito) sul podio. E’ un segnale importante quello del pilota. Soprattutto in ottima 2020.

Maverick Vinales, 7

Peccato per il botto nel finale, perché la gara di Vinales è stata un condensato di energia, grinta e voglia di vincere. Il duello con Marquez ha tenuto il Gp in bilico fino all’ultimo. Il ritiro  forzato fa male, ma il messaggio alla Yamaha è chiaro: Maverick c’è.

Andrea Iannone, 7

Regala un bel sorriso all’Aprilia, anche perché il piazzamento finale non è frutto del caso o della sorte. Così, il salto dalle parti dei big è un qualcosa che fa bene e piacere. Andrea a corso con le motivazioni giuste e l’Aprilia ha davvero iniziato la strada del riscatto. Avanti tutta.

Valentino Rossi, 5,5

Lo sforzo di Vale è enorme. Sempre. I risultati rimangono quello che sono: poca cosa. La festa dei 400 Gp rimane viva, il traguardo di Rossi è unico, ma il voto è per quella mancanza di amalgama che ormai sembra essere diventata cronica fra il numero uno al mondo e la Yamaha.

Andrea Dovizioso, 5

Ormai la stagione sta per chiudere i battenti e l’Australia non era certo lo step giusto per ottenere qualcosa di importante per un (minimo) riscatto di un Mondiale finito di rincorsa dietro a un Marquez super. Dovi se la cavicchia ma non va oltre un posizione che proprio non dovrebbe essere la sua.

Danilo Petrucci, sv

Botto pauroso (e fa fuori anche Quartararo) e addio gara. Peccato perché Petrux su questa pista sarebbe potuto essere fra i protagonisti e avrebbe potuto tenere alta la bandiera della Ducati. Appuntamento in Malesia. Con uno sguardo, decisivo, sull’anno che verrà.