Sepang, 11 febbraio 2019 - Tre giorni di test in Malesia, primi giri per la MotoGp e primi verdetti. Sorride soprattutto la Ducati, mentre Honda e Yamaha hanno accusato problemi. L’Aprilia c’è.
Promossa la Desmo - La Ducati è subito ok. E il salto nel 2019 al top. E non solo per i tempi – sempre al top – di Dovizioso e Petrucci, come Bagnaia (Pramac) a Sepang. C’è grande ottimismo, la Desmo riesce a tenere già il passo della Honda. Promossa a pieni voti la nuova aerodinamica.
Jorge deve ambientarsi - Marquez è fuori condizione e Lorenzo sta ancora studiando. In casa Honda, siamo ai lavori in corso. La moto è la diretta evoluzione di quella stratosferica del 2018, quindi il problema potrebbe essere proprio l’approccio dei due piloti alla nuova stagione. E il rischio è quello di lasciare agli avversari un primo margine di fuga
M1, moto in evoluzione - La Yamaha sta bene. Anzi, no. Dopo la tre giorni di Sepang, Rossi non era soddisfatto. «Siamo in ritardo», è stata la pagella di Vale al termine della prima tornata di test del 2019. In ritardo – è giusto aggiunge – ma sulla buona strada, visto che la nuova M1 appare già lontana e migliore della Yamaha degli ultimi due anni. Elettronica decisiva e adatta a evitare il consumo delle gomme. Buone sensazioni, ma non basta. Si attendono ulteriori correzioni per i test numero due, in Qatar.
Aprilia, vera novità - L’Aprilia è la moto più nuova di tutto il parco della MotoGp. Il motore – studiato dalla seconda metà del 2018 – e l’elettronica dovranno essere le armi per ridurre al minimo il gap con la concorrenza. Il lavoro del nuovo leader del team, Rivola punta a una scossa nell’immediato e quindi già all’inizio del Mondiale. Adesso, a svegliarsi deve essere Iannone, ingaggiato come prima guida.
Suzuki e Ktm ambiziose - Possono essere le due sorprese del 2019, anche se con sfumature diverse. La Suzuki con Rins e Mir punta a consolidare il lavoro portato avanti da tempo. Moto affidabile, motore da «big», team ambizioso e a prova di polemica. Ktm: gli investimenti sul 2019 sono stati massicci: o le cose iniziano a funzionare o sarà rivoluzione.