Mercoledì 27 Novembre 2024
RICCARDO GALLI
Motomondiale

Motogp Qatar, il caso Dovizioso ai raggi X. Le accuse e la difesa della Ducati

Vittoria in bilico per il forlivese, in attesa della decisione della Fim. Ecco le posizioni di accusa (Aprilia, Suzuki, Ktm e Honda) e difesa (la Rossa di Borgo Panigale)

Motogp Qatar, Dovizioso in testa al Gp (Ansa)

Motogp Qatar, Dovizioso in testa al Gp (Ansa)

Losail, 11 marzo 2019 - Si litiga già in MotoGp 2019. Neppure il tempo di chiudere la prima gara della stagione che il gruppone dei team si è diviso, spaccato, in due fazioni agguerrite. E pronte a darsi battaglia a testa bassa. In pista, come davanti alla corte della Fim, a Ginevra, dove accusa (Aprilia, Suzuki, Ktm e Honda) e difesa (Ducati) dovranno far scrivere una parola netta e chiara sul caso del ‘deviatore’ che rischia di cancellare il primo, meritatissimo, strike firmato da Dovizioso in Qatar.

Già, ma che cosa avrebbe combinato di tanto brutto quell’appendice alla parte bassa del forcellone, appunto il ‘deviatore’ alle Desmosedici di Dovizioso, Petrucci e Miller? Per la Ducati niente. Assolutamente niente. Perché? Il ‘deviatore’ è uno strumento che serve per raffreddare le gomme (farci scivolare sopra insomma, aria più fresca rispetto a quella che sale dall’asfalto); serve per proteggere la stessa gomma dai detriti raccolti in pista e infine (nello scorso anno era stato usato nel corso dei Gp sotto la pioggia) per deviare l’acqua. Una cosa, secondo l’autodifesa della Ducati non fa il ‘deviatore’: non genera carico aerodinamico e quindi non regala una vantaggio di prestazione alla moto. Dunque lo si può usare.

La curiosità è che la questione porta la MotoGp su un piano vicinissimo a quanto accade ormai da anni in Formula Uno, dove nel gioco di regole, regolamenti, alettoni o piccole ali di ogni tipo, si cerca di migliorare la performance. Ma nessuno, fra gli appassionati di motociclismo sopporterà mai che la MotoGp possa farsi inghiottire da regole e cavilli di ingegneria come la Formula Uno.

Considerazioni a parte, tornando alla questione, Ducati è così sicura di essere nel giusto, ma chi ha deciso di rovinare (almeno in parte) la festa di Losail alla Rossa sostiene esattamente il contrario, ovvero che il ‘deviatore’ permette alla moto di approfittare di un carico aerodinamico aggiuntivo e quindi in eccesso e che senza quel ritocco al forcellone  non ci sarebbe. Carico che quindi trasforma in ‘irregolare’ il rendimento della moto stessa rispetto alle altre. Una bella grana, insomma, anche per la Corte di Ginevra che in ogni caso, condanna o assoluzione che sia, dovrà poi stabilire se quel benedetto ‘deviatore’ aiuta o meno la prestazione di chi lo usa. Con la pioggia o senza la pioggia.