Doha (Qatar), 12 dicembre 2022 - Infuriato dopo la vittoria. Polemico, a muso duro, con Van Gaal. Poi, mentre lo intervistavano, ha pure apostrofato un giocatore dell’Olanda dandogli dello stupido: l’ipotesi prevalente è che fosse Weghorst, autore della doppietta che ha spaventato l’Argentina. Non sembra più lui, Leo Messi. Ci ha messo del suo nel dopopartita scorretto di venerdì sera, con l’Albiceleste che non si è distinta per il fair play.
Ma il pass per la semifinale è finito faticosamente in tasca e la Pulce sa che questa dovrebbe essere la sua ultima chance per dare l’assalto alla Coppa del Mondo. Ora che il rivale di sempre, Cristiano Ronaldo, è fuori dai giochi, l’occasione è ancora più ghiotta per relegarlo a un ruolo secondario nella storia del calcio. La sfida contro la Croazia è in programma domani - martedì 13 dicembre - alle 20.
Serve la vittoria a Leo. Quella che sfumò in Brasile nel 2014. Messi fu nominato miglior giocatore della manifestazione, ma la sua passerella a ritirare l’inutile trofeo è ancora negli occhi di tutti. L’anno scorso, però, il trionfo della svolta nella Coppa America: quello che lo ha portato a vincere il suo settimo Pallone d’Oro, con Cristiano fermo a cinque.
In questo 2022, Leo è arrivato a 15 reti con l’Argentina, il suo record annuale di sempre. Per la prima volta ha segnato nelle sfide a eliminazione diretta e ha raggiunto Batistuta con dieci marcature per l’Argentina ai Mondiali. Dieci come il numero della sua maglia, quella che era di Maradona e che ora pesa come un macigno.