di Iacopo Nathan
"Mi sento una privilegiata, con lo sport sono riuscita a raggiungere degli obiettivi incredibili". Grande traguardo per Maurizia Cacciatori, che di record se ne intende. La campionessa e icona della pallavolo tricolore taglia il traguardo dei 50 anni, ma sempre con il sorriso sulle labbra. L’ex giocatrice con la maglia dell’Italia ha collezionato 228 presenze, vincendo un oro ai Giochi del Mediterraneo nel 2001, due medaglie agli Europei e il premio di miglior palleggiatrice al Mondiale del 1998. Una vita da icona dello sport e un grande traguardo come i 50 anni, che momento è per lei?
"Un bel momento, sicuramente dobbiamo festeggiare. Sono molto orgogliosa del mio percorso e dei miei anni. Naturalmente da quando giocavo è cambiato tanto, ma non mi sono staccata troppo dal mondo dello sport e della pallavolo. Pensavo che una volta attaccate le ginocchiere al chiodo i miei ritmi di vita sarebbero cambiati. Invece ho una figlia pallavolista e un figlio portiere, sono sempre tra borse e borsoni, partite da vedere e allenamenti da fare"
Ha deciso cosa fare da grande?
"Diciamo di sì. Ormai sono 10 anni che faccio la speaker motivazionale in ambito aziendale. E’ una cosa che mi piace molto e mi sta insegnando tanto. Sto trovando una dimensione mia, a cui tengo molto. Mi piace tanto poter portare la pallavolo nelle aziende, per crescere e raggiungere nuovi obiettivi".
Come si porta lo sport in un contesto aziendale?
"Cercando di trasmettere i miei valori, che mi ha insegnato lo sport. La vittoria, la sconfitta, la gestione di un gruppo o il lavoro di squadra, senza dimenticare come si supera una sconfitta o quanto lavoro serve per arrivare ad un successo"
E il commento delle partite di volley in tv?
"L’ho fatto, ma c’è un grosso problema. Nonostante in campo ci vadano ragazze di una generazione diversa dalla mia, per me restano le mie compagne. Non riesco ad essere obiettiva, e soprattutto non mi piace sottolineare gli errori o evidenziare qualcosa di negativo"
Segue la pallavolo italiana?
"Molto, è un movimento che sta benissimo, è davvero bella. Ci sono grandi giocatrici e ottimi allenatori, e a oggi andare a vedere una partita di volley è uno spettacolo. Faccio un grande tifo per questo sport anche per gli insegnamenti e i valori che trasmette".
Lei è stata un’icona generazionale, chi potrebbe ripercorrere i suoi passi?
"Credo siano proprio le ragazze che vestono l’azzurro che potranno trainare una nuova generazione di giocatrici. Vestire la maglia dell’Italia è una grande responsabilità ma anche un grande orgoglio, e non ho dubbi che le ragazze di oggi potranno portare avanti questo sentimento di attaccamento alla maglia. la mia generazione ha tagliato grandi traguardi e raggiunto obiettivi incredibili, speriamo che possa succede anche alle ragazze di oggi".