Tra una settimana esatta si alzerà il sipario su una Olimpiade storica e misteriosa. Dubito possa essere Azzurra come Tokyo, ma la spedizione del Coni ha sicuramente buone carte da giocare.
Pechino si appresta ad ospitare i Giochi Invernali, quattordici anni dopo aver fatto da palcoscenico a quelli Estivi. Mai la stessa città, in un secolo, è stata sede di entrambi gli eventi: ammesso servisse una testimonianza ulteriore della nuova egemonia planetaria dei nipotini di Mao, lo sport a cinque cerchi ce la offre in diretta mondovisione.
Questo per la storia. Poi c’è la suggestione dell’enigma. Complice il Covid (ci tornerò, sul mesto argomento), gli atleti delle competizioni all’aperto non hanno potuto sperimentare le piste. Non conoscono le montagne, la neve. Anche questo è un unicum: campioni e gregari dovranno sfidarsi “al buio”, sprovvisti di qualunque punto di riferimento. Saranno sfide al buio, per tutti.
Quanto alla pandemia, il governo cinese segue un modello rigidissimo. Già a Tokyo la scorsa estate i controlli erano severi e gli impianti deserti: funzionò, perché la diffusione del contagio tra i membri della famiglia olimpica, come si dice in gergo, fu molto limitata.
Le autorità comuniste hanno optato per misure draconiane: giusto per fare un esempio, test molecolare obbligatorio per tutti, tutti i giorni.
Insomma, di normale ci sarà poco, a conferma di quanto il Covid abbia cambiato le nostre esistenze. Ma, come è stato per Tokyo, fondamentale è salvare l’Olimpiade. Per il business, certo: non sono un ingenuo. Però vorrà pur dire qualcosa, il fatto che i Giochi siano stati cancellati solo in caso di Guerra mondiale.
Tornando, per chiudere, alle speranze italiane, puntiamo sulle donne. E’ il primo grande evento che ci dirà se questo 2022 può assomigliare ad un 2021 storicamente incredibile per noi. L’anno è iniziato bene per l’Italia: con Berrettini le avvisaglie sono state già più che buone. Ora le Olimpiadi, l’Evento per antonomasia, nonostante tutti i problemi. Il destino ha trasformato Sofia Goggia in un punto interrogativo, ma tra Valanga Rosa (Curtoni, Brignone, Bassino), Moioli nello snowboard, Lollobrigida nel pattinaggio veloce, Fontana nello short track, beh, forse mai come stavolta l’Italia è femmina.