di Paolo Grilli
Notti di magia, tifando l’Italia che va forte in mare. Ma notti anche di strategia, cercando di guadagnare silenziosamente il divano per gustarsi le sfide all’altro capo del mondo di Luna Rossa Prada Pirelli. Grazie a Sky Sport, col suo canale America’s Cup, il brivido della vela è tornato a conquistarci. Levatacce che valgono la pena. C’è la Prada Cup a vedere protagonista ora l’imbarcazione italiana, opposta ad American Magic in semifinale. La prima sorpresa per molti non è stata però quella di vedere barche tanto veloci in azione, ma di sentire al commento Guido Meda, vice direttore di Sky Sport, capo dei motori e voce iconica della MotoGp.
Dalle moto alle barche. Meda, un salto non indifferente.
"Certo, ma si parla sempre di mezzi veloci. Ora commento regate in cui si raggiungono i 50 nodi (92,5 kmh, ndr). Ho sempre amato e raccontato gli sport adrenalinici. E queste sfide in mare, così brevi ed equilibrate, sono nella mia direzione spirituale. In più, mi sorregge pure una competenza di velista medio-scarso. Posso dire di conoscere il tema".
Il seguito di spettatori in tv è stato sin qui sorprendente.
"D’accordo il tifo patriottico, la suggestione di Luna Rossa... Ma alzarsi alle 3 di notte non è scontato. E invece ci seguono in tanti. Va detto che avere un canale dedicato offre anche una possibilità di visione più ‘comoda’ durante il giorno. Fatto sta che in certe giornate siamo stati i secondi più seguiti su Sky".
Cosa ci insegnano queste regate agli antipodi, al di là del risultato tecnico?
"Spesso noi ci ingrassiamo di luoghi comuni quando parliamo di vela. Pensamo ai ‘fighetti’ dello yacht club. Ma la massa dei velisti è fatta di gente normalissima, con una passione super sana. La stessa che c’è anche in Coppa America. Sono tutti marinai prima che velisti: conoscono il valore dell’uomo, della paura, dell’imprevisto. Pensiamo ai soccorsi scattati subito tra gli avversari per American Magic che rischiava di affondare. E con spirito identico, consideriamo quello che Giovanni Soldini dice dei migranti in mare: prima devi salvarli, solo dopo puoi porti domande".
Queste barche ipertecnologiche rischiano di rendere la vela meno comprensibile.
"Non è così. Ora le domande sulla tecnica si riducono. Lo spettatore medio, piuttosto, prima non notava tutte le malizie che servivano per vincere su barche che andavano a 10 nodi. Luna Rossa? Bertelli ha investito tanto sui giovani e su una squadra italiana. E pensiamo a dove è arrivata adesso l’Italia, partendo da Azzurra nel 1983".
Strambiamo: la MotoGp 2021.
"Tutto dipende da Marquez. Per me anche la stagione passata non era così indecifrabile, Mir era terzo nei miei pensieri, poi ha vinto. Il 2020 ci è servito poi anche per toglierci il dubbio su Morbidelli: ora sappiamo che è fortissimo. Tornando a Marquez: io dico che quando tornerà sarà forte come prima. Sì, ma quando torna?"
E il ‘nuovo’ Vale in Petronas?
"L’ultimo anno ha condizionato la percezione comune di quello che può fare Vale. Per me è difficile che ora possa vincere diverse gare. Ma può ancora vincere e fare podi. Serve l’alchimia giusta con la moto e il nuovo team, ma gli ingredienti buoni nell’impasto ci sono tutti".
La Ducati?
"Soffro sapendo che Dovi non sarà più lì a pilotarla. Ma è una moto ben equipaggiata comunque. Bagnaia se ‘scioglie il nodo’ non è tanto diverso da Morbidelli. E anche Miller c’è".
Anche la F1 promette emozioni, Hamilton permettendo.
"La mia curiosità morbosa si concentra su due aspetti. La Ferrari riuscirà a guadagnare quei 50 cavalli che mancano? Poi: cosa riusciranno a fare quest’anno i ragazzi terribili? Che gusto avere in Rosso Leclerc e Sainz. Ma poi ci sono anche Verstappen, Russell, Norris...".