di Mattia Todisco
Il definitivo “sì“ è arrivato a 115 milioni di euro. Romelu Lukaku, per il cartellino, costerà al bilancio del Chelsea due milioni meno di Jack Grealish, talentuoso venticinquenne che il Manchester City ha appena strappato all’Aston Villa il cui richiamo internazionale è infinitamente minore rispetto a quello di “Big Rom“.
Anche nelle cifre dell’affare Lukaku (che ieri non si è allenato e oggi non sarà a Parma per il test amichevole) c’è la cartina di tornasole di quelle che sono le volontà di Suning nel controllare l’Inter. Se c’è un’offerta si vende e alle contropartite (vedi Zappacosta, messo sul piatto dai londinesi) si preferisce il cash, A maggior ragione quando il giocatore fa un’improvvisa retromarcia rispetto ai propositi di permanenza a Milano e guarda al rientro nel Chelsea come all’occasione di riscatto nella squadra in cui ha già provato a esplodere tecnicamente. Non c’è riuscito e gli è rimasto sul groppone, è un peso che vuole togliersi, invogliato da un contratto faraonico di 12 milioni annui più bonus (ne avrebbe guadagnati 8,5 restando in Italia) e da una rosa che affronterà il 20212022 da campione d’Europa.
L’Inter ha perso appeal. Non c’è più Hakimi (dalla società trapela che difficilmente il marocchino sarebbe partito se l’affare Lukaku si fosse materializzato prima), Lautaro non ha firmato il rinnovo, Brozovic deve ancora parlare con la dirigenza del contratto in scadenza a giugno. La somma che verrà reinvestita per modellare la squadra è solo una parte di quel che verrà incassato. Si punta a portare a casa due attaccanti, uno con una spesa sostenuta (il preferito è Vlahovic, il più probabile è Zapata) e l’altro con la classica operazione low cost (avviati i contatti con il Sassuolo per Scamacca), ma dopo quanto accaduto Inzaghi spera di avere anche Dumfries per puntellare le fasce e non è tramontata l’idea di inserire Nandez, che ieri ha deciso deliberatamente di non partire con i compagni del Cagliari per Maiorca.
Sulla tratta Bergamo-Milano potrebbero esserci anche altri viaggi, visto che Atalanta e Milan trattano da tempo Ilicic. Sarà comunque una Milano calcistica potenzialmente più debole rispetto a quella della passata stagione. Senza Donnarumma, Hakimi e Lukaku, con Calhanoglu che ha cambiato sponda cittadina. Due squadre che dovevano essere solo modellate e hanno cambiato ben più di quanto fosse auspicabile.