Giovedì 19 Dicembre 2024
REDAZIONE SPORT

Lite Tuchel-Conte, e Ronaldo diventa un caso

LONDRA (Inghilterra)

Mentra Cristiano Ronaldo diventa un problema per il Manchester United, in Premier tiene banco la doppia espulsione di Antonio Conte e Thomas Tuchel alla fine di un derby a nervi tesi tra Chelsea e Tottenham finito 2-2. In campo dopo il gol dell’ex Napoli, Kalidou Kuolibaly, il pareggio del Tottenham al 68’ con Hojbjerg, ma la squadra di Tuchel si riporta avanti al 77’ con James. Non è finita e l’ex Conte può festeggiare al 96’ con la rete del solito Harry Kane che salva il Tottenham.

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Alla fine della gara il momento di grande tensione tra le due panchine: Conte e Tuchel, ammoniti dopo la rete del momentaneo 1-1, al triplice fischio sfiorano la rissa dopo una stretta di mano forzata e poi eccessivamente prolungata da Tuchel, al quale Conte ha risposto urlando. Espulsi entrambi.

A Manchester invece le due sconfitte di inizio campionato stanno portando al pettine anche il nodo Cristiano Ronaldo. Tra la volontà di andarsene e i gesti di stizza in campo, CR7 è passato dall’essere l’idolo dei tifosi al calciatore più odiato, etichettato da molti come la principale causa dei problemi all’interno dello spogliatoio. Ten Hag, dopo la disfatta londinese, ha scelto una strada che non ha di certo fatto accrescere la stima nei suoi confronti da parte del popolo dello United: dare gran parte della colpa ai giocatori e assumersi, solo in parte, alcune responsabilità. Il tecnico olandese ha parlato di "errori individuali", di "giocatori con meno fame" rispetto agli avversari, e di "un piano tattico" messo "nel cestino" da chi è sceso in campo. Fosse stato possibile, ha ammesso alla fine del match, "avrei fatto 8 cambi all’intervallo". Poi ha aggiustato il tiro: "Non fraintendemi, la responsabilità principale me la prendo io. E lavorerò su questo". Ma ne avrà il tempo? Sulla sua testa, inevitabile, pende già la scure dell’esonero perché prestazioni così all’Old Trafford non sono abituati a digerirle, soprattutto in un periodo, ormai troppo lungo, di sottomissione nei confronti dell’altra metà di Manchester, quel City che domina e sovrasta i cugini, tingendo di celeste il cielo sopra la città industriale del Nord-Ovest. E c’è già chi mormora, nei pub e nei circoli, che anche stavolta si debba cercare altrove l’erede di sir Alex Ferguson, lo storico e vincente allenatore dei ‘red devils’. A David Moyes, Ryan Giggs, Louis van Gaal, Jose’ Mourinho e Ole Gunnar Solskjr e Ralf Rangnick, “il più deriso tra i successori” come scrive il Guardian, potrebbe aggiungersi presto anche il nome di Ten Hag.