Venerdì 20 Dicembre 2024
GIANMARIO BONZI
Sport

La Fiamingo cambia maestro: "Con Pantoni una nuova sfida"

La spadista siciliana a Roma per il fidanzato Paltrinieri ha scelto un altro tecnico: "Farò ancora due Olimpiadi".

La Fiamingo cambia maestro: "Con Pantoni una nuova sfida"

di Gianmario Bonzi

Dalla sua Sicilia alla Capitale, in primis per amore, certo, ma cercando e trovando nuovi stimoli. Rossella Fiamingo, spadista catanese, classe 1991, due titoli mondiali, due medaglie olimpiche, la prima azzurra a salire sul podio a cinque cerchi nella sua arma a livello individuale, apre lo sguardo al futuro, a nuovi metodi. E lo fa da Roma, dove da qualche mese vive assieme al fuoriclasse del nuoto e fidanzato, Gregorio Paltrinieri. Rossella, come va?

"Bene. Mi sono trasferita dopo 24 anni di allenamenti in Sicilia con Gianni Sperlinga. Ho iniziato il mio percorso a Roma, all’Eur, in una palestra, la Giulio Verne, con il maestro Massimo Ferrarese. Ho lavorato con lui da settembre fino a una settimana fa, di fatto. Però facevo già la spola tra la Giulio Verne e la Polizia, dove ci sono altre mie compagne di squadra come Santuccio, Traditi, le due sorelle Paolis, Pizzini, Cuomo e altri ragazzi. Alla fine mi veniva comodo fare tutto nello stesso posto e quindi da poco ho iniziato a lavorare con Daniele Pantoni a Tor di Quinto. Lui conosce il mio tipo di scherma, è sempre stato in Nazionale e con lui è partito un nuovo percorso".

Era preparata a qualche difficoltà?

"Il bilancio è positivo, sapevo di necessitare un periodo di adattamento perché cambiava tutto. Però sto bene e poi oltre i 30 anni non sai ancora quanto puoi crescere e quante stagioni avrai davanti. Se il fisico regge proverò a fare due Olimpiadi, Parigi e Los Angeles. Noi atleti dobbiamo avere sempre stimoli nuovi: ecco, qui li sto trovando e sono veramente soddisfatta della scelta".

Adattarsi alla vita romana è particolare?

"Abbiamo scelto una parte di Roma un po’ più tranquilla, con Gregorio, Roma Eur. Vero, io sono quella che ha basato tutto sul metodo e non ho mai voluto cambiare. Però ci si evolve a un certo punto, no? Quando sei giovane scopri le cose man mano che cresci, dopo invece conosci tutto di te e vuoi qualcosa in più. A Roma ho trovato anche quello. Per esempio. Ho lavorato con Massimo Ferrarese che faceva una tipologia di allenamento completamente opposta a quella di Gianni Sperlinga. Gianni lavorava più sulle chiamate, sulla riflessione, sulla lettura dell’assalto; Massimo più sull’istinto, qualcosa che a me un po’ mancava. E’ servito. Con Pantoni è un po’ un mix".

La scherma è…?

"Tanto nella testa, anche se il fisico pure fa la differenza. Ma meno dubbi hai in testa, più vai leggero e più sei ispirato. Devi essere al 100% in ogni aspetto. Se ti distrai un attimo sul 14-14, perdi l’assalto. Ultimamente fa paura la quantità di nazioni che sta venendo fuori. L’Egitto è salito sul podio finale degli ultimi Mondiali giovanili, la Francia ha conquistato lo stesso numero di medaglie delle Isole Vergini! Io adesso prima delle gare cerco di approfittare della presenze di tante atlete per tirare e allenarmi con spadiste di ogni continente, ognuna ha il proprio stile, soprattutto nella mia arma".