di Gianmarco Marchini
Occhio del tifoso non vede, cuore non duole. Eppure gli juventini sul divano giovedì sera davanti a Milan-Manchester United erano abbastanza sereni: Pogba sedeva in panchina. Che finaccia ha fatto il nostro Paul, avranno pensato in tanti nel vederlo dietro le quinte di una partitissima. Peccato che a un certo punto Solskjaer abbia capito che l’unica via verso la qualificazione portava al francese: e in quel certo punto la partita si è spaccata. Come una lastra di ghiaccio bucata da un trapano, Pogba ha mandato in frantumi gli equilibri di San Siro con la sua immensa classe e ha riacceso la dinamo dei ricordi al popolo bianconero, mai rassegnatosi all’idea di aver perso un giocatore come lui.
Ce l’eravamo quasi scordato quanto fosse forte, colpa anche sua, appunto, perché l’ex enfant prodige è diventato un uomo di 28 anni che pensava di poter campare di rendita, incupito forse anche dall’aria grigia di Manchester. In Inghilterra il francese ha dispensato il suo talento con troppa parsimonia, come sorsi di un rum invecchiato 50 anni. Riserva speciale.
Alla Juve, invece, serve un titolare così per acchiappare finalmente quella dannata Champions. Fabio Paratici ha capito che le strade alternative seguite con i parametri zero, da Rabiot a Ramsey, hanno portato i bianconeri fuori strada. Le follie fatte in difesa (De Ligt) e in attacco (Ronaldo) sono risultate inutili perché la squadra si è sempre spezzata in mezzo, come un ponte senza pilastri. Lì sono franate le Juventus di Allegri, di Sarri e di Pirlo. E, allora, via all’operazione nostalgia. Pogba ha il contratto in scadenza nel 2022 e lo United sa bene che portare un assistito di Raiola all’ultimo anno è una mossa da non fare mai. Paul vuole andarsene, la Juventus lo rivuole: e lui a Torino tornerebbe volentieri perché è casa sua, il posto del cuore, degli amici. Su tutti Paulo Dybala che, in questi anni, ha mandato più volte messaggi al compagno: torna qui. Ma chi trova un amico... trova un tesoretto. Eggià, perché è proprio l’argentino il probabile sacrificio per arrivare al francese. Molte squadre inglesi sono pronte a sborsare una cifra attorno ai 55 milioni per arrivare al diez bianconero che da mesi lavora a un rinnovo impossibile con la Juve. Due anni fa rifiutò Manchester nell’ipotetico scambio con Lukaku. Ora che succederà?
Intanto c’è da inseguire il presente e l’Inter, lontana 10 punti ma ferma causa focolaio Covid: domani col Benevento Pirlo ha l’occasione di accorciare la distanza. Torna Bentancur guarito dal Covid.