di Leo Turrini
Abbiamo trovato il nostro Carl Lewis. Con un tratto alla Mennea. Abbiamo in Italia un giovanotto che vola: Lamont Marcell Jacobs saltava più di otto metri nel lungo e adesso corre i 100 metri in 9”95. Un record storico e meraviglioso, stabilito ieri a Savona. Quinta prestazione mondiale dell’anno. Un prodigio che proietta l’azzurro verso il sogno di un podio olimpico, tra qualche settimana a Tokyo. Un italiano nel Paradiso della velocità, nel regno che fu del citato Lewis e di Usain Bolt. Solo pensarci rende l’idea di un qualcosa che va al di là del semplice contesto agonistico. Sarebbe un evento socio culturale. Perché è questo il fascino indistruttibile dell’atletica, quando è pulita: avvicina al sentimento puro dell’essere umano che cerca di spostare più in là il limite. In questo, i 100 metri sono il top della suggestione.
No Tortu. Jacobs ha tolto il primato nazionale a Filippo Tortu, che nel 2018 a Madrid fermando i cronometri sul 9”99 era stato il primo azzurro a scendere sotto il muro dei 10”netti. I due sono amici e sono rivali, stanno seguendo strade parallele verso l’Olimpiade. Si stimano e si stimolano a vicenda. E di sicuro Tortu, assente ieri a Savona, il record se lo vorrà riprendere.
Chi è. Marcell è nato a El Paso, in Texas, il 26 settembre del 1994. Papà statunitense, mamma italianissima. Era ancora un bambino quando la madre si trasferì nel nostro paese. La passione per l’atletica leggera si è manifestata in fretta, in un mix tra i balzi sulla pedana del lungo e gli sprint. Un problema muscolare ha contribuito, paradossalmente, ad accentuare l’istinto per le volate. I risultati parlano: solo per stare al 2021, Jacobs ha conquistato l’oro europeo indoor sui 60 e ha recentemente partecipato all’argento della Nazionale ai mondiali delle staffette. Adesso, dopo il record dell’entusiasmo, la vita del campione fatalmente cambierà: purtroppo noi italiani applichiamo il metodo calcistico anche alle altre discipline, quindi pretenderemo da Jacobs altre imprese e nuovi miracoli. Ma, per il momento, il 9”95 di ieri basta e avanza.