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Giuliana Lorenzo
All’arrivo dei 60 metri alla Orlen Cup di Lodz (Polonia) Marcell Jacobs mostra il muscolo su cui sono incisi i cinque cerchi olimpici, quasi a ricordare che quelle due medaglie d’oro a Tokyo non sono arrivate per caso. Da Berlino passando per Roma (dove ormai si allena), fino a Lodz: due su due per Jacobs che anche in Polonia: come la settimana scorsa in Germania, taglia per primo il traguardo nei 60 metri alla Atlas Arena. Lo fa con il tempo finale di 6.49 dopo il 6.51 siglato in batteria. Un crono che permette all’azzurro delle Fiamme Oro non solo di confermarsi ma di migliorarsi. A Berlino aveva corso in 6.51, in Polonia corre a soli due centesimi dal record italiano di 6.47 che gli regalò il titolo europeo a Torun lo scorso anno. Si prende anche una rivincita nei confronti di Mike Rodgers, americano che l’aveva battuto proprio qui lo scorso anno e che arriva secondo con 6.62. Menzione di merito per l’altro azzurro in gara, il 22enne delle Fiamme Gialle, Chituro Ali, terzo con 6.63. Per il momento Jacobs non soffre la pressione di chi parte sempre da favorito. La preparazione fatta, come ogni anno a Tenerife, con coach Paolo Camossi, sta già dando i suoi frutti. Jacobs ha fame, ha la voglia di dimostrare di non essere nell’olimpo dell’atletica per caso. Forse per questo, all’arrivo, non sembra soddisfatto e appena terminata la gara scuote quasi la testa. ""Sto ‘rosicando’ un po’ perché in finale ho voluto strafare – dice alla Fidal - ho forzato troppo la partenza, cercando le frequenze di cui non avevo bisogno, e lì purtroppo ho tentennato. Ma la seconda parte di gara mi è piaciuta parecchio. L’obiettivo era avvicinarmi il più possibile a 6.47 e quindi sono abbastanza soddisfatto. Non del tutto. Sapevo di poter fare un pochino meglio. Però è un passo in avanti rispetto a Berlino, non ho avvertito la stessa tensione pre-gara, ero tranquillo, con tanta voglia di gareggiare". Probabilmente sperava già di bruciare le tappe e siglare il nuovo record italiano. Un domani c’è anche nel mirino quello europeo il 6.42 di Dwain Chambers della Gran Bretagna. Step by step: bisogna trovare la miglior forma possibile.