di Mattia Todisco
Tutto secondo pronostico. L’Inter batte 5-0 la Salernitana a domicilio andando a +4 sul Milan in attesa della sfida tra i rossoneri e il Napoli. A una gara dalla fine del girone d’andata e dagli impegni del 2021, i campioni d’Italia sono a 101 punti e 103 gol nell’anno solare. Numeri da record di una squadra che ha perso in estate Conte, Lukaku, Hakimi e da ieri ufficialmente Christian Eriksen, per risoluzione contrattuale, a causa delle norme che non gli consentono di giocare con il defibrillatore impiantato dopo il malore accusato agli Europei.
Difficoltà superate di slancio: l’Inter è prima, lo resterà ancora dopo questo fine settimana e continua a regalare una qualità di calcio di altissimo livello, a prescindere dalla consistenza dell’avversario di turno. I marcatori sono tutti diversi, distribuiti lungo una contesa senza storia. Solo una volta segnato il poker gli ospiti abbassano notevolmente il ritmo, concedendo qualcosa e trovando comunque il tempo per segnare ancora prima del triplice fischio. L’Arechi contesta. Non i giocatori, senza colpa, ma la società che ha portato i campani ad essere una realtà sul filo della cancellazione dal campionato. L’insicurezza si trasferisce sul terreno di gioco, dove le differenze tra la prima e l’ultima della classe sono abissali. L’Inter trova presto il gol del vantaggio con Perisic e sfiora più volte il raddoppio finché non lo trova con Dumfries. Quando il distacco è ancora di una sola rete, Obi ha una grande occasione per impattare, ma Handanovic respinge di piede. Il resto è un monologo. La capolista arretra e avanza con i ritmi che decide di imporre, alterna il possesso palla a verticalizzazioni che trovano spesso fuori posizione la difesa di Colantuono. Il collega Inzaghi ha troppe armi a disposizione, segna su calcio d’angolo di Calhanoglu (all’ennesima prodezza da fermo, il turco ne aggiunge diverse altre su azione) o con la manovra, sbatte contro Fiorillo e mette a lato qualche pallone che andrebbe indirizzato meglio. Unico neo, il giallo rimediato da Nicolò Barella, prima con una protesta contro Mariani per un banale fallo a metà campo, poi con un intervento ruvido su Gagliolo sanzionato con l’ammonizione che gli farà saltare Inter-Torino. Come da copione, l’allenatore toglie l’azzurro dopo pochi minuti dall’inizio della ripresa. Con lui escono anche Bastoni, che prende un colpo e si rialza a fatica, e Sanchez, a cui resta comunque il tempo di segnare la rete dello 0-3 al termine di un contropiede orchestrato da Dzeko e Calhanoglu. Entrano forze fresche, alcune delle quali riescono a partecipare con un timbro personale alla festa. Lautaro Martinez raccoglie una palla vagante in area e fa 0-4, a 3’ dal termine tocca a Gagliardini freddare Fiorillo col piatto destro.
Nota di cronaca: il confronto sul campo non è stato replicato fuori dall’Arechi solo grazie all’intervento della forze dell’ordine, che hanno fermato un sostenitore della formazione campana dopo che un minivan con a bordo alcuni tifosi ospiti è stato bersagliato con petardi e bottiglie.