Venerdì 20 Dicembre 2024
REDAZIONE SPORT

Gp di Monza 2022, le pagelle di Leo Turrini

Verstappen 10, Leclerc 8. Voto zero a Bin Sulayem presidente della federazione internazionale

Max Verstappen, Red Bull (Ansa)

10 VERSTAPPEN. Avrebbe sicuramente vinto in tutte le maniere, considerato il suo talento sommato alle qualità della macchina che guida. Ma decisione finale della giuria gli ha risparmiato anche l’ultimo grattacapo.

8 LECLERC. Gli viene negata la possibilità di tentare un assalto estremo al rivale olandese. Ha fatto tutto quello che ho potuto con una Ferrari che alla domenica non è mai quella del sabato.

8 DE VRIES. Splendido debutto del campione delle monoposto elettriche. Con una Williams certo non irresistibile riesce a condurre in porto una gara dignitosissima.

8 SAINZ. La rimonta gli riesce benissimo nelle fasi iniziali della corsa, quando infila un sorpasso dopo l’altro esaltando la folla. Ma il podio rimane un sogno proibito.

8 HAMILTON. Ha ancora voglia di combattere e si vede. Si sbatte nelle retrovie con il figlio di un novellino e riesce a collocare la Mercedes in zona punti. Esemplare.

8 RUSSELL. Al via tenta di infastidire Leclerc, poi si rende conto di non poter tenere il ritmo della Ferrari e della Red Bull. Ma ancora una volta conferma di essere abbonato al podio. È un modello di regolarità.

7 ZHOU. Il cinese dove lo metto? In zona punti. Sfrutta le penalizzazioni dei concorrenti e evita errori con una Alfa che certo non ha compiuto progressi rispetto all’incoraggiante inizio di stagione.

6 PEREZ. Parte da lontano e rimane lontano dal podio, pur usando una Red Bull. Guadagna una stiracchiata a sufficienza soltanto perché ha firmato il giro veloce della domenica.

0 BIN SULAYEM. È il presidente della federazione internazionale. È stato lui, per accontentare la Mercedes, a imporre nuovi direttori di gara per le corse. Visto quanto accaduto nel finale di Monza, evidentemente non ha compiuto le scelte giuste.

NG VETTEL. Si congeda dalla pista dove 14 anni fa conquistò il primo successo in carriera con sincera malinconia.la macchina lo lascia troppo presto a piedi, negandogli l’ultimo applauso di un pubblico che lo ha sempre ammirato.