Hockenheim, 13 ottobre 2018 - Buon sangue non mente mai. E che in Mick Schumacher scorresse a litri quello di papà Michael lo si era già visto. Oggi però la consacrazione ufficiale: a 19 anni il figlio minore del pilota tedesco è campione europeo di F3. Sul circuito di Hockenheim - dove il padre ha trionfato nel 1995 con la Benetton e nel 2002, 2004 e 2006 con la Ferrari - Mick ha centrato il secondo posto nella seconda delle tre gare dell'ultima prova della stagione: un piazzamento che gli consegna il primato in classifica, dato il vantaggio incolmabile sul secondo, l'inglese Dan Ticktum. "Sono così grato di aver potuto vivere il mio sogno e di avere un team così forte dietro e intorno a me - scrive sul suo profilo Instagram a corredo di una foto che lo vede esultare, ancora col casco in testa -. Questo titolo è grazie a loro e per loro!".
LA CARRIERA - Dopo diversi anni nel karting (dal 2008 al 2013) e dopo due stagioni nell'ADAC Formula 4, Schumacher jr ha centrato in questo campionato, il suo secondo in Fia F3, ben otto successi, tutti ottenuti nella seconda metà di stagione: un evidente cambio di passo cominciato con la vittoria a Spa-Francorchamps (la prima in carriera). Poi Silverstone e Misano, i tre successi al Nurburgring e i due a Spielberg su Red Bull Ring.
NEL NOME DEL PADRE - Ora il figlio d'arte sogna una monoposto in Formula 1 sui passi del papà, 7 volte campione del mondo. Ed è un gran peccato che Schumi, in stato di incoscienza dal maledetto incidente di 5 anni fa, non abbia modo di incoraggiarlo. Quel 29 dicembre del 2013 Mick e Michael stavano sciando insieme: uno choc che per un po' ha congelato l'amore per la velocità del ragazzo. Poi però la vita ha avuto il sopravvento, e Mick è tornato alla sua passione di bambino. Agli sponsor, inutile dirlo, il cognome fa gola e ultimamente Schumi jr stato associato ai top team. Dalla Mercedes, alla Ferrari. E' presto per parlare di futuro: ma la stoffa, senza dubbio, c'è.